Lodi, ladro sorpreso nel ristorante: il proprietario lo uccide con una fucilata alla schiena

Lodi, ladro sorpreso nel ristorante: il proprietario lo uccide con una fucilata alla schiena
di Riccardo Tagliapietra
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Venerdì 10 Marzo 2017, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 14:15

«Una fucilata alla schiena». Finisce nel sangue il tentato furto all'interno di un ristorante a Gugnano, un piccolo paesino in frazione di Casaletto Lodigiano (Lodi). Il ladro sarebbe stato ucciso dal proprietario che quando ha sentito rumori provenire dal locale, ha imbracciato il fucile ed è andato a vedere assieme al figlio. La tragedia è accaduta la scorsa notte (tra giovedì e venerdì).
 

 

LA RICOSTRUZIONE. Sono le 3.30. L'Osteria dei Amis è chiusa da qualche ora. Almeno tre persone, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, fanno irruzione nell'unico locale del paese, che è anche tabaccheria. I lucchetti vengono forzati. L'allarme suona. Il rumore sveglia il propietario, Mario Cattaneo, 67 anni, padre di famiglia ed esperto cacciatore. La saracinesca si alza: non ci sono dubbi, qualcuno sta entrando. L'uomo prende il fucile, un calibro 12 regolarmente detenuto, lo carica e scende le scale assieme al figlio, Gianluca, per andare a vedere.

Si trova faccia a faccia con i malviventi. E' buio, la concitazione e la paura fanno il resto. Da una parte i ladri che cercano di avere la meglio, dall'altra il ristoratore con la doppietta in mano, aiutato dal figlio. Parte un solo colpo, che avrebbe colpito un ladro alla schiena. Il gruppetto si dà alla fuga. Mario Cattaneo rimane frastornato. Parte la chiamata ai carabinieri.

LA FUGA. I ladri passano per le stradine del paese, costeggiano il cimitero. Forse hanno un'auto parcheggiata poco lontano. Ma uno di loro, quello colpito, si accascia e muore in pochi minuti. I pallini della doppietta lo hanno centrato in pieno. I carabinieri lo ritrovano cadavere ad appena 200 metri dall'osteria. L'uomo, ancora da identificare, è seminudo. Secondo gli investigatori potrebbero essere stati i compagni ad aiutarlo ad arrivare fino a lì, per poi abbandonarlo. Come hanno abbandonato nel retro del locale un sacco pieno di sigarette, che sarebbe dovuto essere il bottino. Ma la ricostruzione per ora è solo parziale.

Cattaneo, invece, ha alcune ferite al braccio e a una gamba. Il figlio è illeso. E' stato medicato all'ospedale Maggiore di Lodi. Gli investigatori non sono ancora riusciti a parlargli. Lo faranno nelle prossime ore. Il cacciatore dovrà dare la sua versione di quanto accaduto. Poi saranno i riscontri tecnici degli investigatori a fornire altri elementi utili per ricostruire cosa è accaduto la scorsa tragica notte.

IL TESTIMONE. C'è anche un testimone di quanto accaduto. «Ero insonne a letto - racconta un vicino di 76 anni che abita a ridosso del retro del locale - e ho sentito anzitutto l'allarme del bar. Qualche secondo dopo c'è stato un forte rumore che poi ho capito essere quello della saracinesca che veniva alzata. Immediatamente sono andato ad aprire la finestra della mia sala e ho visto quattro persone che urlavano: Mario Cattaneo, l'uomo che ha sparato, la moglie, la nuora e il figlio. In quel momento in particolare la moglie gridava al marito spingendolo in casa: "Metti giù questo fucile". E Il figlio gridava al padre: "Perché hai caricato il fucile?"». Il testimone ha raccontato di avere a sua volta gridato al ristoratore: «L'hai preso?» e il 67enne avrebbe risposto per due volte: «Sì, l'ho preso».

LA SOLIDARIETÀ. L'amministrazione comunale di Casaletto Lodigiano intanto «sarà al fianco di Mario e Luca e delle loro famiglie». Lo spiega in una nota il Comune di cui è sindaco Giorgio Marazzina «in seguito ai tragici eventi che oggi hanno sconvolto la nostra piccola comunità e ancor prima la famiglia di Mario e Luca». In questo «drammatico momento» rappresentato dall'uccisione di un ladro nel ristorante di cui sono titolari Mario Cattaneo e i suoi familiari, «diamo loro la nostra piena solidarietà e la vicinanza di tutta la nostra gente». 

L'INTERROGATORIO. Nel pomeriggio, Mario Cattaneo e sua moglie Fiorenza sono stati accompagnati nella caserma del comando provinciale di Lodi per essere ascoltati dagli inquirenti. Dopo un'ora di interrogatorio sono usciti. I due erano stati lasciati soli qualche ora a casa stamattina, dopo che l'uomo era stato dimesso dal pronto soccorso dell'ospedale maggiore di Lodi, dove è stato medicato per le lesioni riportate nello scontro con il ladro ucciso. In serata è arrivato in caserma anche il testimone, il vicino di casa che aveva parlato con Cattaneo subito dopo la sparatoria
. Attualmente Cattaneo risulta indagato per omicidio volontario «a sua garanzia».

«Abbiamo ritenuto di sentirlo con le più ampie garanzie e quindi con un legale», ha spiegato il Procuratore di Lodi, Domenico Chiaro. «Quella dell'omicidio - ha spiegato il Procuratore - è l'ipotesi più ampia per procedere alle necessarie verifiche e l'esito potrebbe essere anche quello di un procedimento per eccesso colposo di legittima difesa oppure potrebbe trattarsi di legittima difesa e in questo caso vi potrebbe non essere un processo».

L'AUTOPSIA. Sarà eseguita sabato l'autopsia sul corpo del ladro ucciso. L'uomo non è ancora stato identificato. Le sue impronte non risulterebbero nel sistema Afis, che fa presupporre che non sia mai stato schedato.

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