Rapina a casa di De Mita: «Paura ma non abbiamo perso la calma in questi casi meglio essere disponibili»

Rapina a casa di De Mita: «Paura ma non abbiamo perso la calma in questi casi meglio essere disponibili»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Maggio 2018, 07:26
Esce con un sorriso e il maglione azzurro, circondato da amici. «Come si fa a commentare una brutta storia» esordisce Ciriaco De Mita. A 90 anni, conserva il gusto della battuta e la lucidità del pensiero. Anche dopo la drammatica esperienza di poche ore prima. «Da un po' di tempo, si sentiva di furti qui intorno, ma mai i ladri sono entrati in una casa con dentro chi ci abita. Abbiamo scelto la strada della disponibilità, senza perdere la calma».

Un atteggiamento che Antonia De Mita, la primogenita che vive a Roma, evidenzia: «Sono stati molto bravi. Quando l'abbiamo saputo, noi figli ci siamo subito preoccupati. Dispiace molto per il paese, quanto è accaduto è emblematico. Quella casa è sempre stata aperta a tutti, senza barriere o sistemi di allarme particolari. Anche per questo, mi intristisce molto quello che è successo».

Ciriaco De Mita ha dovuto consegnare il suo orologio. Racconta: «Gli è piaciuto, il ladro era a volto coperto e scalzo. Era un ricordo di anni, avevo anche una catenina, ma quella non l'hanno presa. Era un regalo di mia moglie di 40 anni fa. Non so bene quali gioielli abbiano preso dalla cassaforte, mia moglie sapeva cosa c'era. Certo è impressionante trovarsi quattro persone a volto coperto in casa».

Il vice sindaco di Nusco, Walter Vigilante, non è andato in Municipio. Ha preferito visitare il suo sindaco, dopo la notte da dimenticare. Dice: «Sì, sono stato a trovare il presidente. È rimasto un poco scosso, ma ha reagito subito. Scherzava e faceva battute con tutti quelli che sono andati a fargli visita in questa giornata».

Nusco si sente meno sicura. Che una banda di ladri sia entrata addirittura nella casa di De Mita, quella che si pensava più sicura di tutte, alimenta preoccupazioni. Ricorda ancora Ciriaco De Mita: «Avevano delle pile per farsi luce, erano attrezzati. Si sono presi tutto. Naturalmente, siamo rimasti svegli a lungo dopo che se ne sono andati. Quando entra qualcuno in casa in questo modo, si ha la sensazione di subire una menomazione. Erano stranieri, ma dovevano avere una certa conoscenza della casa».


La gente che arriva è meravigliata. «Assurdo, assurdo» dice qualcuno. Come se fosse stato violato un tempio sacro.
Ciriaco De Mita ci scherza, il giorno dopo cerca di farci battute. Ma il pensiero di trasferirsi stabilmente da un'altra parte, negli ultimi anni, lo ha più volte tentato.
G.D.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA