Italia-Inghilterra «finale a rischio contagi», e a Roma l’Olimpico resta chiuso

Italia-Inghilterra: «Finale a rischio contagi». E l Olimpico resta chiuso
Italia-Inghilterra: «Finale a rischio contagi». E l’Olimpico resta chiuso
di Emiliano Bernardini e Alessia Marani
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Sabato 10 Luglio 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 14:57

Un pasticciaccio. L’idea era stata lanciata all’indomani della vittoria degli azzurri contro la Spagna dalla sindaca Virginia Raggi e la possibilità che si concretizzasse l’opportunità di aprire lo stadio Olimpico per fare assistere alla finalissima contro l’Inghilterra su maxi-schermo a migliaia di tifosi “in sicurezza” sembrava a un passo dalla riuscita. Invece le prime difficoltà si erano palesate subito nel corso della prima riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocato dal prefetto Matteo Piantedosi giovedì pomeriggio.

La discussione tra tutte le parti chiamate in causa, Campidoglio in primis, ma anche “Sport e Salute” la società che gestisce l’impianto sportivo, l’Uefa che ha ancora la disponibilità dell’Olimpico dopo i match degli Europei, quindi, i vertici delle forze dell’ordine che aspettavano di visionare il piano degli accessi e della security interna, solitamente affidata agli steward, per esprimersi è andata avanti fino alla tarda serata e non è bastato nemmeno un sopralluogo ieri mattina allo stadio, un nuovo meeting del comitato alle 12,30 e, infine, un aggiornamento della sessione dopo le 19 per sciogliere i dubbi: domani i cancelli dell’Olimpico rimarranno chiusi, niente maxi-schermo. 

Proposta bocciata.

Perché? Su tutto il processo di riflessione ha pesato sicuramente l’incubo dei contagi. Si sarebbe dovuto derogare all’ordinanza regionale che prevede 1000 spettatori per gli eventi di pubblico spettacolo all’aperto, consentendone al massimo altri 500, dal momento che domani allo stadio non è una gara sportiva quella che si disputa. Un ostacolo che si era pensato di aggirare considerando ogni settore dell’Olimpico come una parte a se stante e quindi in grado di offrire 1500 posti ciascuna. Niente da fare, idea respinta. A questo punto aprire l’Olimpico per 1500 in totale non avrebbe avuto più senso. Proprio ieri, poi, mentre si discuteva è arrivata la notizia di un focolaio esploso tra una trentina di giovani che avevano partecipato a una serata con musica all’aperto, in un locale di Roma nord, infettando altri ragazzi a catena, fino a Ostia.  

Il pensiero che un cluster, potenzialmente di dimensioni ben più ampie, potesse originarsi da un evento autorizzato, ha fatto sobbalzare sedie. Tanto più che anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva appena rigettato l’ipotesi maxi-schermo. Non solo: l’organizzazione aveva paventato l’ipotesi di un carosello, una sorta di sfilata in caso di vittoria, un pullman con le gigantografie dei calciatori, che avrebbe creato sicuri assembramenti. E per il prefetto il rispetto delle norme anti-Covid è la priorità. Motivo per cui sta altresì rigettando le richieste di maxi-schermi da parte di associazioni e commercianti, sulla carta per poche persone ma, in caso di vittoria, calamita per centinaia. Non è bastato nemmeno il soccorso Uefa.

La società che ha in gestione le due fan zone ufficiali degli Europei a piazza del Popolo e ai Fori Imperiali (che restano aperte, così come gli altri maxi-schermi sparsi per i municipi dal Comune), infatti, era pronta a gestire il sistema di prenotazione e degli accessi. Ma man mano che le ore passavano, anche questa ipotesi è tramontata. In così poco tempo - e senza neppure le coperture economiche, tanto che i costi rischiavano addirittura di ricadere sul Viminale per presunti motivi di ordine pubblico - non sarebbe stato possibile approntare un “piano” di sicurezza con tutti i crismi per passare il vaglio della Questura.

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Le forze dell’ordine, pronte comunque a mettersi a disposizione dell’evento, non avevano nascosto un certo favore a concentrare la massa dei tifosi nella zona del Foro italico, fuori dal Centro, e con più direttrici di deflusso in caso di festa, ma l’optimum sarebbe stato chiudere le altre due fan zone, cosa impossibile. Insomma, domani i romani vedranno la partita chi in strada, chi in casa o nei locali, con l’auspicio che sia una serata di festa e senza violenza. Intanto, i carabinieri dei Parioli hanno denunciato a piede libero i due ragazzi che in piazza Bologna, la notte tra martedì e mercoledì, erano saluti sul tetto di un autobus danneggiandolo e costringendo l’autista a interrompere il servizio. Uno dei due aveva anche esploso una bomba carta. Non era stato l’unico bus Atac vandalizzato, così domani le corse di bus e tram termineranno alle 21 per riprendere alle 3.30. Prolungato invece il servizio metro fino all’1.30. 

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