Dpcm Natale, gli spostamenti. Fuorisede e seconde case: il 20 dicembre in scena la grande fuga

Dpcm Natale, fuorisede e seconde case: il 20 dicembre va in scena la grande fuga
Dpcm Natale, fuorisede e seconde case: il 20 dicembre va in scena la grande fuga
di Claudia Guasco
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Venerdì 4 Dicembre 2020, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 09:34

Dal 20 dicembre, dentro o fuori. Chi decide di partire per le vacanze di Natale, andare nella casa di villeggiatura, trascorrere le feste con la famiglia, dovrà farlo entro mezzanotte. E poiché è molto probabile, come ha preannunciato il ministro Francesco Boccia, che da metà mese la mappa del Covid in Italia sarà per la maggior parte gialla - quindi sono consentiti gli spostamenti tra Regioni - gli italiani si organizzano.

Ritorni in famiglia, brindisi con i parenti, pranzi con amici fuori porta: quest’anno il calendario non conta, tutto si concentrerà nella settimana prima di Natale e soprattutto nel week end cruciale del 18 dicembre.

Una grande fuga che richiede controlli anti assembramento e un alto grado di responsabilità dei singoli, come sottolinea l’infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli: «Se tutti pensano “non sarò certo io a peggiorare la situazione comportandomi così”, quel che succede è che la gente si affolla e ammassandosi ricominceremo daccapo». 

L’anno scorso nel periodo delle festività si sono mossi oltre 10 milioni di persone, se è vero che ora gli sciatori restano a casa perché gli impianti di risalita sono fermi e i viaggi internazionali patiscono lockdown e quarantene, in molti vogliono aprire i regali con i propri cari. Studenti fuori sede, parenti lontani per i quali il cenone è una tradizione. Che l’ansia stia salendo lo dimostrano le prenotazioni dei treni: ieri, nel giro di qualche ora dalla diffusione della bozza del nuovo decreto, già si registravano i primi tutto esaurito.

Completi i tre Frecciarossa pomeridiani da Roma a Lecce del 18 dicembre, il Milano–Reggio Calabria delle 20,10, pieno anche il Milano–Napoli del 20 dicembre alle 6,45. I vagoni sono al 50% della capienza per rispettare le regole del distanziamento e le compagnie riorganizzano le linee. Anche Flixbus sta riempiendo in fretta i sedili dei pullman: finiti i posti sul Milano-Napoli di sabato 19 dicembre alle 19,10, solo due disponibili con destinazione Roma il 18 a mezzogiorno. Il rischio di affollamento sui mezzi pubblici a ridosso del 20 dicembre è concreto e il Viminale ha diramato indicazioni precise a questure e prefetture: più agenti di polizia locale e forze dell’ordine nelle stazioni. 

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Gli spostamenti tra Regioni, complici molti cambi di colore verso il giallo, saranno massicci perché a chi viaggia per rientrare in famiglia si aggiungono i proprietari delle seconde case. Che, un po’ come è accaduto un mese fa prima della nuova stretta, approfitteranno del breve arco temporale nel quale è possibile trasferirsi. Prima che la Lombardia diventasse arancione, per esempio, Bormio e le valli si sono ripopolate. «Ho persino visto alcuni studenti universitari col computer in aree pubbliche dove abbiamo installato il wifi libero e gratuito», racconta il sindaco di Aprica, Dario Corvi.

Nel primo lockdown i cittadini venivano considerati untori, ora la convivenza è pacifica e saranno molti, prima di Natale, a riaprire le case di villeggiatura. Poca cosa per il settore del turismo invernale che tra settimane bianche, visite nelle città d’arte e viaggi di Capodanno valeva 13 miliardi e quest’anno ne perderà quasi 8. E gli aeroporti italiani avranno 15,5 milioni di passeggeri in meno tra dicembre e gennaio. Il problema tuttavia è che, tra due settimane, partiranno tutti insieme. Perciò vale sempre l’ammonimento del virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco: «Non facciamo come i bambini, rendiamoci conto che sono soprattutto i nostri comportamenti a dare o togliere benzina alla corsa di questo virus».

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