Bari, ex sacerdote allenatore di calcio arrestato per abusi sessuali su 7 minorenni adescati in chat

Bari, ex sacerdote allenatore di calcio arrestato per abusi sessuali su 7 minorenni adescati in chat
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Lunedì 20 Giugno 2016, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 19:27
Avrebbe abusato di sette minorenni adescandoli in chat e convincendoli in alcuni casi a seguirlo nella sua abitazione per compiere con loro, singolarmente o in gruppo, atti sessuali. Con l'accusa di violenza sessuale, adescamento di minori, pornografia minorile e divulgazione di materiale pedopornografico, la polizia postale di Bari ha notificato in carcere un'ordinanza di custodia cautelare al 55enne Giovanni Trotta, ex sacerdote, ridotto allo stato laicale dal 16 marzo 2012. L'uomo fu arrestato nell'aprile 2015 per presunti abusi sessuali commessi nei confronti di un 11enne, fatti per i quali è ora a processo a Bari con rito abbreviato e sarà giudicato dal prossimo 14 luglio.

I fatti contestati, commessi in due piccoli centri del foggiano, risalgono al 2014, epoca in cui l'indagato era già stato ridotto allo stato laicale e aveva cominciato a fare l'allenatore di una squadra di calcio giovanile. Trotta però si spacciava ancora per sacerdote e si faceva chiamare dai bambini e dai loro genitori 'don Giannì. Il 55enne è accusato di violenza sessuale nei confronti di cinque ragazzini di 12 e i 13 anni, affidati alla sua custodia in quanto dirigente e allenatore della squadra di calcio di bambini, nonché di loro docente di lezioni private. Risponde anche di adescamento di due 12enni, un ragazzo e una ragazza, attraverso la chat Messenger del loro profilo Facebook.

Le vittime delle violenze sessuali sarebbero state tutte maschi, tranne la minorenne «utilizzata dall'arrestato - spiega la Procura - al fine di ottenere materiale pedopornografico da spendere come esca con i bambini di sesso maschile di cui abusava e che si erano dimostrati più restii a recarsi presso la sua abitazione; dimostrando fintamente interesse per i soggetti di sesso femminile, infatti, Trotta riusciva a convincere anche i minori più diffidenti a recarsi presso la sua abitazione ed a perpetrare i suoi turpi crimini contro l'infanzia».
I filmati pedopornografici erano girati in un soppalco dell'abitazione dell'ex sacerdote e sarebbero stati poi diffusi ai ragazzini attraverso WathsApp, da qui l'accusa di pornografia minorile e divulgazione di materiale pornografico. Per la Procura di Bari, si tratta di materiale «agghiacciante per i suoi contenuti, sia in relazione alle foto prodotte, che ai contenuti delle chat inviate dall'ex religioso»
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