Zona gialla in Sicilia, da lunedì l'isola cambia colore. Green pass valido per 12 mesi: via libera dal Cts

Zona gialla in Sicilia, c'è l'ordinanza: da lunedì l'isola cambia colore, ecco cosa cambia
Zona gialla in Sicilia, c'è l'ordinanza: da lunedì l'isola cambia colore, ecco cosa cambia
di Diodato Pirone
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Venerdì 27 Agosto 2021, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 10:45

Era chiaro fin da Ferragosto ma da ieri è ufficiale: da lunedì 30 agosto la Sicilia sarà in zona gialla. E’ un giallo sbiaditissimo: niente coprifuoco, niente chiusure ma mascherina all’aperto, massimo 4 commensali ai tavoli e meno spettatori nei cinema e negli stadi. A firmare l’ordinanza è stato il ministro della Salute Roberto Speranza: «E’ la conferma che il virus non è ancora sconfitto - ha detto il ministro - e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi». Il passaggio di livello della Sicilia arriva nel giorno in cui il Cts dà il via libera all’allungamento a 12 mesi della validità del Green pass.

A pesare sul passaggio dalla zona bianca alla zona gialla, il superamento dei tetti dei ricoveri ospedalieri: la Sicilia registra infatti, secondo i dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute, un tasso di occupazione delle terapie intensive al 12,1% (contro la soglia del 10% prevista per la “zona bianca”), occupazione posti letto in area medica non critica del 19,4% (contro il 15% di soglia) e incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro il limite di 50.

A livello nazionale «cresce ancora anche se di poco l’incidenza dei casi arrivando a 77 per 100 mila abitanti, mentre tende a diminuire l’Rt a 1.01, appena al di sopra dell’unità. Questo significa in sostanza che tranne alcune aree (Sicilia, Calabria, Sardegna, parte delle Toscana e della Liguria) l’epidemia sta regredendo. Aumenta però l’occupazione dei posti in area medica al 7,1 e di terapia intensiva al 5,4% soprattutto a causa dei non vaccinati.
Intanto resta stabile la curva dei contagi nelle ultime 24 ore così come quella dei decessi: 7.826 i positivi ai test Covid, l’altro ieri erano stati 7.221.

Le vittime in un giorno sono state 45 rispetto alle 43 del giorno prima. I test effettuati sono stati 265.480 tra molecolari e antigenici contro 220.872. Il tasso di positività è in calo, 2,95%, su 3,27% precedente.

A preoccupare continua ad essere la velocità di diffusione della variante Delta, spiegano gli scienziati. «E’ più aggressiva e infetterà anche molti vaccinati. Avremo un numero che aumenta di persone da seguire a casa e le corsie piene di non vaccinati, gravi, e dovremo ancora una volta riconvertire interi reparti e rimandare le cure ad altri pazienti che aspettano da due anni», ha affermato il microbiologo ed ex direttore dell’Ema Guido Rasi. I numeri del resto parlano da soli: in Sardegna è occupato l’11,2% delle terapie intensive e il 14% dell’area medica, con 148,5 casi su 100.000 abitanti. In Calabria 15,2% nei reparti e 5,9% intensive con incidenza di 101,5.

Le Regioni e Province autonome che risultano classificate a rischio moderato nel monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, e Valle d’Aosta. Le restanti 11 Regioni sono a rischio basso.

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Intanto si conferma la dicotomia tra numero di contagi e numero di ricoveri dovuta ai non vaccinati. Come nel caso della Sardegna dove calano i nuovi contagiati ma continuano a salire i ricoverati.

Alta l’attenzione sull’isola, dove il sindaco di Villasimius ha imposto la mascherina anche all’aperto, e pure in spiaggia, quando non è possibile il distanziamento. Infine le vaccinazioni. In aumento per ciò che riguarda i più giovani: le somministrazion per la fascia 12-15 hanno superato il 40% della platea vaccinabile, mentre la fascia 16-19 ha oltrepassato la soglia del 67%. Lo rende noto la struttura del Commissario per l’emergenza Covid. Incrementi anche per le altre fasce di età: il decile 50-59 è all’80% circa in termini di prime somministrazioni, mentre la fascia 60-69 ha superato l’85%. Si consolidano inoltre le percentuali delle fasce 70-79 e over 80, che si attestano rispettivamente al 90,19 e al 94,06%, sempre con riferimento alle prime somministrazioni.

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