Zona bianca Sardegna, Friuli e Molise dal 1° giugno; Liguria, Veneto e Abruzzo a partire dal 7

Zona bianca Sardegna, Friuli e Molise dal 1° giugno; Liguria, Veneto e Abruzzo a partire dal 7
Zona bianca Sardegna, Friuli e Molise dal 1° giugno; Liguria, Veneto e Abruzzo a partire dal 7
di Giuliano Pani
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Lunedì 17 Maggio 2021, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 10:22

l'Italia torna verso la zona bianca, cosa cambierà? La pandemia rallenta, dati sui contagi sono in costante miglioramento e il primo effetto è il ritorno della zona bianca. Lo ha deciso il governo dopo aver riunito la cabina di regia con tutti i ministri, il coordinatore e il portavoce del Cts, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro. 

Dal 1° giugno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna entreranno in zona bianca. Dal 7 giugno anche Abruzzo, Veneto e Liguria. Nelle regioni in zona bianca valgono solo le regole di comportamento (mascherina, distanziamenti) e non c'è coprifuoco.

Il dato tenuto in considerazione è stato l’incidenza settimanale, cioè il numero di casi per 100mila abitanti. I numeri a livello nazionale sono rassicuranti, ma tre Regioni hanno fatto registrare dati significativi: Friuli, Sardegna e Molise che hanno appunto un’incidenza inferiore a 50.

Si tratta di un livello da zona bianca, che - secondo le leggi in vigore - scatterebbe alla terza settimana consecutiva con questi numeri. 

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Friuli, Sardegna e Molise hanno un'incidenza così bassa da due settimane e, dovranno attendere altri 14 giorni prima di poter passare nella "zona" con il minor numero di restrizioni anti-contagio. 

Altre tre Regioni sono in scia, Liguria (50), Veneto (55) e Abruzzo (56), e andranno in zona bianca dal 7 giugno.

Tenendo in cosiderazione i dati della settimana appena conclusa, ci sono ben 16 Regioni e due Province autonome sono sotto la soglia di 100. 

Liguria in bianco

Felici in Liguria, dove si preparano a festeggiare. «La Liguria sarà tra le prime in Italia senza coprifuoco. La nostra regione dovrebbe infatti tornare in zona bianca già dal 7 giugno, un momento che festeggeremo con una grande celebrazione perché è frutto di tanti sacrifici e di un grande lavoro». Lo afferma in un post sulla sua pagina Facebook il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Intanto - prosegue il governatore - già nelle prossime ore si comincerà a tornare alla vita. Da quanto comunicato nella cabina di regia, da domani il coprifuoco si sposterà alle 23. Dal primo giugno si potrà mangiare anche all'interno dei locali. Finalmente le palestre riapriranno il 24 maggio, le cerimonie il 15 giugno. Si poteva osare di più? Io credo di sì visti i dati, ma è comunque un importante passo nella giusta direzione e se i numeri continueranno a migliorare mi auguro che si possa accelerare ancora. L'Italia vuole ripartire, la Liguria sarà orgogliosa di guidare questa ripartenza».

La Sardegna da rossa a bianca in poche settimane

E intanto in sole sette settimane si passa da indici di zona rossa a dati da zona bianca.  È il percorso della Sardegna che già dal 24 maggio potrebbe ritornare ad una situazione che non prevede nemmeno il coprifuoco. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale, infatti, l'Isola registra soli 23 nuovi casi, un dato che rimanda ai numeri della fine dell'agosto 2020, quando ancora si accennava alla seconda ondata. In Provincia di Oristano, poi, non c'è stato neanche un caso nelle ultime 24 ore. In totale sono stati eseguiti 1.248.965 tamponi, per un incremento complessivo di 4.884 test rispetto al dato precedente, per un tasso di positività dello 0, 47%. Dopo quota zero di ieri, però, ci sono quattro nuovi decessi (1.437 in tutto), mentre prosegue il calo dei ricoverati: 250 in tutto: 211 (-1) nei reparti non intensivi, mentre resta invariato (39) il numero dei pazienti in terapia intensiva. In attesa di quello che potrebbe essere un nuovo cambio di coloro e il ritorno al bianco oggi l'Isola si è svegliata in fascia gialla: riaperti bar e ristoranti, con tavolini piazzati nelle piazze e nelle strade per accogliere i clienti rigorosamente e soltanto all'aperto. Porte aperte anche nei musei e luoghi della cultura. E al Teatro Lirico di Cagliari si rivede il pubblico in sala. Nel frattempo già il prossimo fine settimana potrebbe esserci il primo La Open Day per i vaccini anti-Covid, eventi già stati sperimentati, con successo, in altre regioni. E anche le farmacie dell'Isola sono pronte alla somministrazione: manca solo la firma sull'intesa con la Regione per dare il via alle inoculazioni in oltre 300 punti sparsi per il territorio. Intanto si è conclusa domenica pomeriggio la campagna di vaccinazione anti-Covid sulla popolazione di La Maddalena con l'80% della popolazione vaccinata. In tre giorni sono state inoculate 4.252 dosi, che si aggiungono alle 3.150 già somministrate agli abitanti dell'isola prima del 14 maggio. In totale sono 7.402 i residenti, dai 16 anni in su, che hanno ricevuto la prima dose.

«La campagna vaccinale sta portando tutta l'Italia verso la zona bianca»

«I vaccini rendono l'Italia tutta uguale, per la prima volta. L'anno scorso non fu così. In attesa di abbandonare i bollettini epidemiologici nella loro routinaria ritualità, oggi possiamo dirlo: la campagna di vaccinazione sta funzionando alla grande e i numeri si avvicinano dappertutto alla frontiera della zona bianca. Si risponde così alle diffidenze di certe frange 'no vax', alle quali diciamo che la battaglia al coronavirus la stiamo combattendo comunque anche senza di loro». Così all'Adnkronos Salute l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata, che fa il punto sulla situazione epidemiologica Covid-19. «L'indice di contagio, che non deve essere un totem, è decisamente in calo e sotto i livelli di guardia - osserva l'esperto - Le terapie intensive alleggeriscono la pressione ovunque e ciò che conta di più è che il tasso di positività è regolarmente sotto il 3% nazionale da 6 giorni (2,2% sabato 15 maggio). Ci sono motivi di speranza, insomma, quelli che avevamo preconizzato già da qualche settimana, attenendoci alla realtà e non agli auspici. Sono i vaccini e non il lockdown che stanno portando a questa situazione nuova - precisa Minelli - Sono i vaccini che dimostrano che si può far festa anche all'aperto senza rischiare una recrudescenza dei contagi».

«Non è scienza quella di chi pone la sospensione della socialità a oltranza»​

«Siamo a 2 settimane dalla ormai famosa festa dell'Inter in piazza Duomo - fa notare l'immunologo - e Milano registra parallelamente un andamento in discesa, perfettamente in linea con il dato di altre regioni». «C'è una differenza - conclude Minelli - La vaccinazione di massa produce un'evoluzione omogenea dei numeri del contagio, chiaramente verso i minimi storici, tra territori e regioni, e non difforme come fu nel maggio del 2020 quando alcune regioni mostrarono criticità assolutamente incomparabili. La fiducia nella scienza è affidarsi a soluzioni che la medicina riesce a trovare, come nel caso dei vaccini. Non è scienza quella di chi pone come unica soluzione la sospensione della socialità a oltranza». 

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