Von der Leyen alletta i Verdi: no CO2 e mille miliardi per l'ambiente

Von der Leyen alletta i Verdi: no CO2 e mille miliardi per l'ambiente
Von der Leyen alletta i Verdi: no CO2 e mille miliardi per l'ambiente
di dal nostro inviato Italo Carmignani
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Martedì 16 Luglio 2019, 21:45 - Ultimo aggiornamento: 23:31

Nove voti non sono tanti, ma Ursula von der Leyen, eletta con quel piccolissimo margine prima donna a guidare la Commissione europea, non si scoraggia. Anzi. E lo dice subito: “Neanche tredici giorni fa, mi sono ritrovata all’improvviso con la necessità di avere maggioranza del Consiglio. Nessuno mi conosceva e dovevo raccogliere la fiducia di molti. E alla fine ci sono riuscita. Adesso passiamo agli altri obiettivi. Primo quello di far crescere l’Europa”. Ma dovrà mettersi subito al lavoro, soprattutto per allargare il più possibile quella maggioranza. Puntando, probabilmente, su tre temi forti, il lavoro, l’ambiente e l’immigrazione.

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RISPETTATA LA VOLONTA’ DEI VENTOTTO
Dopo il via libera dei Ventotto, oggi a conferirle lo scettro è stato il Parlamento Ue che l'ha eletta quale successore di Jean-Claude Juncker con una maggioranza risicatissima di 383 voti a fronte di 327 contrari. Decisivi a suo favore sono stati i 14 eurodeputati del M5S, non organici alla maggioranza a Strasburgo, senza i quali le sarebbe mancato il quorum necessario di 374 voti. Al sì dei pentastellati si è contrapposto il no della Lega, con i partiti di governo in Italia che si sono quindi spaccati. A favore di Ursula si è espresso lo schieramento delle forze pro-europee rappresentato dal gruppo dei Popolari, di cui fa parte la tedesca, dai Socialisti e democratici e da Renew Europe, i liberal-centristi di Macron, ma in maniera tutt'altro che compatta. Tra i tre gruppi sono infatti mancati oltre una settantina di europarlamentari, fra franchi tiratori, che hanno cercato di impallinare la candidata, e schede bianche. 

L’AMBIENTE
Alla vigilia del voto aveva spiegato: “Intendo inserire nella legislazione comunitaria l'obiettivo di fare dell'Unione un continente libero da CO2 entro il 2050. In questo senso, vuole riformare la Banca europea per gli investimenti (BEI) perché in campo ambientale generi investimenti per 1000 miliardi di euro in dieci anni. Nel contempo, ha spiegato di ritenere “non sufficiente” l'obiettivo di ridurre del 40% le emissioni nocive entro il 2030.
A chi le ha chiesto se per l’ambiente manterrà l’impegno annunciato lei ha risposto con grande decisione: “Sarà uno dei primi obiettivi”. Il motivo potrebbe essere più politico che ambientale: i Verdi non hanno manifestato grande entusiasmo per lei, quindi potrebbe partire proprio da loro per allargare la risicata maggioranza. Andare ogni volta a contarsi con solo nove voti in più è faticoso.

COMMISSIONI
«Voglio una commissione che lavori per rafforzare l'Europa ma sono profondamente convinta che tutti faremo meglio se lavoreremo tutti insieme». Così Ursula von der Leyen a chi le chiedeva se accetterà dei commissari euroscettici proposti dai Paesi sovranisti come l'Italia. «Siamo 28 e dobbiamo lavorare tutti insieme e questa è la bellezza dell'Europa, a volta è difficile trovare dei compromessi, ma voglio che la commissione sia forte, assertiva e attiva e la sua composizione deve riflettere questo. Sceglieremo i migliori».

MIGRANTI
Altra questione sul tavolo europeo è la controversa e combattuta questione dei migranti. Nella missiva mandata ai socialisti prima del voto in aula, la ministra tedesca aveva annunciato: “Un nuovo patto sull’immigrazione e l’asilo, incluso il rilancio della riforma di Dublino. Abbiamo bisogno di una nuova modalità per condivisione degli oneri nell’ambito dell’asilo”. Abbastanza per fare allarmare e votare contro tutta le destra, ma recuperare nel gruppo socialista. E domani proprio a Straburgo la prima riunione del day after della elezione della presidente Von der Leyen sarà proprio dedicata al problema dei migranti.

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