Variante Omicron, il Black Friday della paura: così il mondo torna a tremare (e non spende)

Il ceppo sudafricano B.1.1.529 è al centro degli studio degli scienziati di tutto il pianeta.

Il Black Friday della Omicron, il mondo torna a tremare: in Europa rischio «alto o molto alto», NY dichiara stato di emergenza
Il Black Friday della Omicron, il mondo torna a tremare: in Europa rischio «alto o molto alto», NY dichiara stato di emergenza
di Mario Ajello
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Sabato 27 Novembre 2021, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 13:30

Il black friday più che quello degli acquisti si è rivelato quello dell’allarme sulla variante più oscura del Covid, la Omicron sudafricana. E il mondo ha cominciato di nuovo a tremare. La governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta alla nuova variante che minaccia di arrivare anche negli Stati Uniti dove i contagi si stanno impennando a tassi mai più visti dallo scorso aprile. A livello europeo le autorità sanitarie dei vari Paesi si stanno interrogando su che cosa fare. 

E intanto questa variante del Covid sudafricana B.1.1.529 è al centro degli studio degli scienziati di tutto il pianeta. «Nel caso in cui la cosiddetta Omicron dovesse essere già approdata in Italia - dice il professor Andrea Crisanti - le autorità dovrebbero usare un approccio tolleranza zero per isolarla. E per tolleranza zero significa ricorrere a qualsiasi mezzo, zone rosse comprese, per evitare che possa diffondersi in maniera incontrollata all'interno del territorio». Crisanti non usa mezzi termini per spiegare che cosa dovrebbe fare il nostro Paese in seguito della comparsa sulla scena internazionale di questa nuova minaccia.  La priorità per l’Italia e per tutti i Paesi è capire quanto può realmente essere pericolosa questa variante.

E, in particolare, quanto può ridurre l'efficacia dei vaccini. Per avere risposte certe e complete serviranno due settimane. Ma i primi report non sono rassicuranti. Mentre i Paesi del mondo occidentale tagliano i collegamenti con il Sud dell'Africa.

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Ecdc: rischio alto o molto alto in Ue

L'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, che sta seguendo con attenzione gli sviluppi, ha definito la Omicron «preoccupante». Aggiungendo che «è la variante più divergente rilevata in numeri significativi finora nella pandemia» che preoccupa perché può «ridurre significativamente l'efficacia dei vaccini e aumentare il rischio di reinfezione». L'Ecdc definisce da «alto» a «molto alto» il rischio sanitario per l'Unione europea: «Esiste una notevole incertezza relativa alla trasmissibilità, all'efficacia del vaccino, al rischio di reinfezione e ad altre proprietà della variante Omicron - scrive il Centro europeo -. Dato il suo potenziale di "fuga immunitaria" e il vantaggio di trasmissibilità potenzialmente maggiore rispetto alla variante Delta, valutiamo la probabilità di un'ulteriore introduzione e diffusione nella comunità nell'Ue come «Alta». In una situazione in cui la variante Delta sta rinascendo nell'Ue, l'impatto dell'introduzione e della possibile ulteriore diffusione di Omicron potrebbe essere «Molto elevato». In conclusione - si legge nel report -, il livello complessivo di rischio per l'Ue associato alla variante SARS-CoV-2 Omicron è valutato da Alto a Molto Alto".

Crisanti: se serve, zona rossa nelle aree in cui viene identificata

Qui in Italia già si comincia a parlare di pugno duro. E lo fa appunto Crisanti in una intervista a Adnkronos Salute. Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare è chiarissimo: «Se questa variante è resistente al vaccino e se viene identificata in qualche area del Paese bisogna sigillare tutto, fare una specie di zona rossa, e confinarla. Non è che ci sono alternative». Certo è, ha poi aggiunto lo stesso Crisanti, che tutto questo avrebbe soltanto un mero effetto palliativo, «perché prima o poi la variante arriva». E dunque, la cosa più importante è «sviluppare un vaccino che sia in grado di intercettarla».

 

Il nodo vaccini

Insomma siamo ancora in una fase di osservazione e alimentare il panico è ancora prematuro. Ma occorre essere pronti a intervenire. La cosa più importante da fare ora, secondo gli scienziati italiani, è un campionamento approfondito per vedere se in Italia si è già manifestata Omicron. Poi potrebbe essere necessario riaggiornare i vaccini attuali. Per farlo occorrerà del tempo, e per guadagnare tempo prezioso in attesa delle nuove dosi - insiste Crisanti - non è da escludere l'extrema ratio del lockdown.

Ancora il virologo: «Per quanto riguarda la decisione di bloccare i voli dai Paesi più a rischio, si tratterebbe di una misura poco utile alla causa. Blocchiamoli pure, ma non credo che questo abbia mai fermato qualcuno, lo dico sinceramente. E tra le altre cose non sappiamo neanche se questa variante è già in mezzo a noi». 

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I problemi posti da Omicron sono svariati. Bisogna cercare di capire  se questa variante è suscettibile o meno ai vaccini, se è resistente o no. Siamo un una fase di osservazione e se sarà confermato che resiste ai vaccini bisogna che le aziende aggiornino immediatamente la loro composizione e che i Paesi mettano in campo misure che attenuino l'impatto della variante per 4-5 mesi, il tempo di aggiornare e distribuire i nuovi prodotti scudo. Ma misure di contenimento bisognerà metterle in campo - come dimostra il caso dello Stato di New York e come si comincia dire nella comunità scientifica europea e italiana- nel caso di alta virulenza e di una variante in grado di superare i vaccini. Insomma ritorna almeno nelle ipotesi lo spettro del lockdown.

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