Superbonus, cosa succede ora? Ciriani: «Possibili modifiche ma il problema è gigantesco». Ipotesi cartolarizzazione dei crediti

Il sottosegretario Mantovano ha convocato i presidenti di Ance, Confindustria, Confedilizia, Confapi e Alleanza delle cooperative italiane

Superbonus, cosa succede ora? Ciriani: «Possibili modifiche ma il problema è gigantesco»
Superbonus, cosa succede ora? Ciriani: «Possibili modifiche ma il problema è gigantesco»
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Sabato 18 Febbraio 2023, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 17:16

Superbonus, quali scenari dopo lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura? Il governo convoca lunedì pomeriggio le categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizi.

Superbonus, Ciriani: «Abbiamo dovuto scegliere»

Il sottosegretario Mantovano ha convocato i presidenti di Ance, Confindustria, Confedilizia, Confapi e Alleanza delle cooperative italiane. «Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare», dice il ministro Ciriani, secondo cui «alcune modifiche si potranno fare ma il problema è gigantesco».

La riunione di lunedì

Lunedì alle 16.30 a Palazzo Chigi il governo incontrerà i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace, per un confronto sulle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia, tra cui il superbonus.

A questa riunione seguirà alle 17.15 quella con le categorie interessate, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane. Per il governo, a quanto si apprende, parteciperanno alle riunioni il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, quello dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, il viceministro all'Economia Maurizio Leo, oltre al direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

Le ipotesi sul tavolo

Potrebbero essere le cartolarizzazioni lo strumento in grado di disinnescare il confronto - interno anche alla maggioranza - in atto dopo l'annuncio dello stop alla cessione dei crediti nell'ambito del Superbonus. Forza Italia chiede di non porre la fiducia, invocando correttivi, mentre l'opposizione - per bocca fra gli altri dell'ex ministro Enzo Amendola (Pd) - paventa 'tensioni socialì e il 'tradimentò di una intera filiera. Il tutto mentre le associazioni di categoria lamentano conseguenze disastrose per il settore se non ci saranno ripensamenti. Con la cartolarizzazione - strumento già ampiamente utilizzato per i crediti deteriorati dopo la crisi del 2008 - i bonus maturati con le ristrutturazioni edilizie fatte con il Superbonus verrebbero racchiusi in un prodotto finanziario, che sarebbe collocato sul mercato attraverso una società veicolo costituita ad hoc. Una iniziativa del genere è stata testata a fine 2022 da VeryFastPeople, società che si occupa di consulenza personalizzata per gli amministratori condominiali, che ha concluso un accordo con una primaria banca italiana per la cartolarizzazione di crediti relativi proprio al Superbonus 110% e al Sisma Bonus. Il primo in Fratelli d'Italia a parlare di una possibile cartolarizzazione dei crediti è stato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, che ad Agorà su Rai 3 l'ha definita «una strada percorribile» a fronte di «una misura drastica» adottata in una situazone che «è andata degenerando». Gli ha fatto eco Alfredo Antoniozzi vicepresidente del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera spiegando che «sul superbonus valutiamo modifiche con gli alleati, tra i quali quelli della cartolarizzazione dei crediti».

Parlando al Giornale Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia aveva già indicato come «il Parlamento può migliorare il testo con la cartolarizzazione degli F24, proposta che avanziamo da due anni e con l'intervento massiccio di tutte le partecipate di Stato». E dal Terzo Polo che - su posizioni diverse dal resto dell'opposizione - aveva plaudito alle scelte del governo Luigi Marattin avanza due proposte: la prima è di «spostare dal 17 febbraio al 30 marzo la data entro la quale avere Cilas e delibera di condominio per poter accedere alla cessione del credito» così da «dar modo a chi aveva già programmato i lavori di usufruire del regime che lo Stato gli aveva promesso», la seconda è di «liberare capienza fiscale per le banche, consentendoloro di compensare i crediti attualmente in pancia con gli F24 della clientela». Da Forza Italia il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri - ricordando «la importante nota congiunta che ieri hanno pubblicato l'Abi, Associazione Bancaria Italiana, e l'Ance, Associazione Nazionale dei Costruttori»- invita a «verificare la possibilità di utilizzare i fondi del credito d'imposta, attingendo agli F24, per sostenere questa operazione in materia di crediti». Una verifica di questa opzione potrebbe arrivare lunedì pomeriggio a palazzo Chigi nell'incontro che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano avrà con i presidenti dell'Ance Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell'alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini.

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