Berlusconi, il suo maggiordomo al processo escort: «Non ha mai pagato per fare sesso»

Berlusconi, il suo maggiordomo al processo escort: «Non ha mai pagato per fare sesso»
Berlusconi, il suo maggiordomo al processo escort: «Non ha mai pagato per fare sesso»
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Lunedì 23 Dicembre 2019, 17:05

Tanti particolari non li ricorda delle serate a Palazzo Grazioli, nomi e date delle tante ragazze, escort secondo la Procura di Bari, che frequentavano la residenza romana di Silvio Berlusconi, ma una cosa Alfredo Pezzotti, maggiordomo dell'ex presidente del Consiglio «dal 1991», come lui stesso ci tiene a precisare, la sa con certezza: «non sono mai rimaste a dormire, se fosse avvenuto io ne sarei stato al corrente. Il presidente non ha mai pagato signorine per avere rapporti sessuali», «non ha mai avuto bisogno di pagare qualcuno per fare del sesso».

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Pezzotti è stato sentito oggi come testimone nel processo in corso a Bari nel quale Berlusconi è imputato per induzione a mentire. Secondo la pm Eugenia Pontassuglia, il Cav pagò l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini perché mentisse ai magistrati baresi che indagavano sul giro di escort, fornendogli avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro. Pezzotti, rispondendo alle domande della Procura, racconta che con Tarantini «c'era stato un periodo di frequentazione assidua», tra il 2008 e il 2009, «si vedevano spesso anche durante la settimana, a Palazzo Grazioli e in Sardegna a Villa Certosa», alle cene dove Tarantini portava «amici e signorine» per «cantare e ballare, era lo sfogo del presidente nei fine settimana».

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Poi, però, qualcuno «consigliò al presidente di non frequentarlo più, per le signorine con cui si accompagnava, forse per come si vestivano, con minigonne e tacchi alti». E racconta anche che dopo quel periodo e l'arresto per droga di Tarantini, l'imprenditore «iniziò a mandare richieste di aiuto». «Il presidente - spiega Pezzotti - mi raccontava che Tarantini chiedeva aiuto per la sua famiglia perché aveva problemi finanziari». In una occasione fu la moglie a contattare direttamente il maggiordomo per consegnargli una lettera da recapitare a Berlusconi. «Non so cosa ci fosse scritto in quella lettera - spiega al giudice - ma ricordo che dopo un pò di tempo la richiamai e le consegnai una busta da parte del presidente».

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Al termine dell'audizione, dopo il controesame dei difensori di Berlusconi, gli avvocati Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, su accordo delle parti è stato acquisito il verbale con le dichiarazioni rese da Pezzotti nel 2011 ai pm di Napoli sugli stessi fatti, quando il ricordo era più fresco e il racconto più dettagliato. Il processo è stato quindi aggiornato all'udienza del 31 gennaio quando saranno citati altri 5 testimoni, tra i quali l'allora segretaria di Berlusconi, Marinella Brambilla.

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