Roma, ballottaggio, Gualtieri e le opere: dalla chiusura dell'anello ferroviario alle strade. E spunta la pedonalizzazione del Vaticano

Il dem punta a 2 miliardi in più per la Capitale in manovra

Roma, ballottaggio, Gualtieri: 2 miliardi in più per la Capitale. Opere? Dalla chiusura dell'anello ferroviario alle strade. E spunta la pedonalizzazione del Vaticano
Roma, ballottaggio, Gualtieri: 2 miliardi in più per la Capitale. Opere? Dalla chiusura dell'anello ferroviario alle strade. E spunta la pedonalizzazione del Vaticano
di Francesco Pacifico
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 08:16

Non sa ancora se sarà sindaco Roberto Gualtieri, ma da almeno un mese lavora su una delle principali incognite nell'organizzazione del Giubileo del 2025: i fondi. Il governo non ha ancora stabilito una cifra - c'è chi parla di un miliardo di euro, chi del doppio - e l'ex ministro dell'Economia ha già mobilitato i parlamentari del Pd per ottenere nella prossima manovra due miliardi in più.


Secondo lui, alcune importanti opere infrastrutturali come la chiusura dell'anello ferroviario non sono state ancora sufficientemente finanziate. Di più, dalla stazione di Ponte Mammolo della Metro B - l'hub intermodale del prossimo Expo 2030 che, se Roma otterrà l'organizzazione, si terrà nel quadrante Est della Capitale - ha presentato anche una lunga lista di interventi: «Va accelerata la chiusura dell'anello ferroviario e realizzato il raddoppio dei binari tra Vigna Clara e Tor di Quinto e il collegamento con la Roma Viterbo entro il 2025. Bisogna lavorare per il potenziamento del collegamento su ferro tra Termini e Fiumicino e per la riqualificazione delle principali stazioni ferroviarie. Poi, realizzeremo interventi di riqualificazione e pedonalizzazione intorno al Vaticano, a partire da via della Conciliazione, e una manutenzione straordinaria del Lungotevere e del manto stradale di Roma».

Opere che saranno necessarie anche per spingere il Bie ad affidare a Roma l'organizzazione dell'Expo 2030.


Anche nel confronto di ieri a Porta a Porta con il suo avversario, Enrico Michetti, ha sottolineato che «la filiera Pnrr, Giubileo e Expo è un'occasione irripetibile». Perché con alte risorse e progetti ambiziosi, «potremo avere tra dieci anni quella che può davvero essere la città più bella del mondo». In quest'ottica con i fondi del piano nazionale di ricostruzione e resilienza la Capitale può mettere a sistema i centri di ricerca, diffondere i servizi in tutti i quadranti per avere una Roma policentrica e raggiungile in 15 minuti, fino a tappare le buche e realizzare la manutenzione sulle strade, mancata in questi anni.


La governance - Se Michetti annuncia Guido Bertolaso supercommissario per il Giubileo, Gualtieri sottolinea che rispetta le prerogative di Mario Draghi sulla governance per il Giubileo. «Appena eletto, incontrerò il presidente del Consiglio e la Santa Sede, e parteciperò al Tavolo istituzionale che da ministro ho istituito con la scorsa legge di Bilancio». Intanto avrebbe già segnalato a Palazzo Chigi la necessità di ampliare i finanziamenti, anche per costruire nuove tramvie e allestire punti di accoglienza per i pellegrini, con presidi medici e casette dell'acqua. In quest'ottica, un ruolo fondamentale lo avranno anche il volontariato e il terzo settore, perché «quello del 2025 deve diventare un Giubileo contro tutte le diseguaglianze».


Parallelamente Gualtieri lavora anche sull'Expo. Da sindaco dovrà rafforzare con il governo la struttura creata da Virginia Raggi - ora c'è un ufficio di scopo - che deve terminare la domanda di candidatura da depositare al Bie. A questo tavolo, aperto alle principali categorie della Capitale, l'ex ministro chiederà anche di studiare come riconvertire dopo il 2030 i padiglioni creati per la manifestazione. Forte dei suoi contatti internazionali costruiti prima a Bruxelles come presidente della commissione per i Problemi economici e monetari dell'Europarlamento e poi al Mef come ministro dell'Economia, promette di «costruire una solida rete diplomatica internazionale di sostegno alla candidatura» verso i Paesi membri del Bie. «Ma la prima cosa da fare - ripete spesso - è restituire a Roma un'amministrazione competente e capace».

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