Reddito, tweet di Boschi scatena la polemica. Di Battista: «Radical chic, gli italiani vi odiano»

Il tweet di Maria Elena Boschi
Il tweet di Maria Elena Boschi
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Venerdì 18 Gennaio 2019, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 17:33
Un tweet di Maria Elena Boschi scatena la polemica sul web. E anche il grillino Alessandro Di Battista va all'attacco dell'ex ministro. «Dice Di Maio che col reddito di cittadinanza da oggi cambia lo Stato Sociale. La colonna sonora infatti diventa "Una vita in vacanza"», ha scritto Boschi.

 
Subito è partita una valanga di repliche critiche, a partire dal gruppo diventato famoso proprio con la canzone citata da Boschi. «Noi, cara meb (il nome dell'acount twitter di Boschi, ndr), preferiamo la piena automazione o un reddito di cittadinanza vero, non l'ennesimo sussidio di disoccupazione. Venite a cena con noi invece che con i leghisti per parlare di cose realmente di sinistra».

Anche l'account satirico Le frasi di Osho ha risposto all'esponente del Pd: «Manco na cena da 6000 euro ce se riesce a pagà... Ma che miseria è?», ha scritto con un polemico riferimento alla cena organizzata dalla giornalista Annalisa Chirico a cui ha partecipato Boschi l'altra sera insieme al vice premier Matteo Salvini e altri politici, magistrati e imprenditori. «Questo disprezzo è tanto significativo e lo dice un oppositore dei 5Stelle - ha replicato sempre su Twitter lo scrittore Giuseppe Genna -. È con questo atteggiamento sprezzante, a battutine che non fanno ridere nessuno - è così che avete reso astratto il maggiore partito che era progressista e che con voi si è trasformato in ubris liberista». «La battuta della Boschi è seriamente candidata a: "manifesto della destra liberista". Demonizzare e dileggiare gli ultimi, bollandoli tutti come scrocconi, questa è una cosa che non potrò mai accettare, neanche per criticare una misura ampiamente criticabile», afferma Davide Sartori.

Su Facebook invece Di Battista ha postato uno screenshot del tweet di Boschi e ha scritto: «L'atteggiamento radical chic rappresenta la loro morte politica. Partecipano alle cene da 6.000 euro a tavolo e scrivono queste stupidaggini trattando le persone che vivono in povertà come semplici fancazzisti. Gli italiani - attacca l'esponente M5S - ormai li odiano e neppure se ne rendono conto. Continuano imperterriti nella strada dell'arroganza. Si guardano l'ombelico, al massimo lo sguardo lo rivolgono solo verso l'ultima borsa di Hermes acquistata "per far girare l'economia" e appesa nell'armadio in mezzo alla naftalina. Ma la verità è che sotto naftalina ormai ci sono loro. Conserviamoli per i posteri. Affinché i futuri uomini politici sappiano come non diventare mai».

 
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