Migranti, Meloni: «Non attenderemo inermi il prossimo naufragio. Italia ha carte in regola per ruolo da protagonista in Ue»

Il premier in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 23 e 24 marzo

Migranti, Meloni: «Non possiamo attendere inermi il prossimo naufragio. Italia ha carte in regola per recitare ruolo da protagonista»
Migranti, Meloni: «Non possiamo attendere inermi il prossimo naufragio. Italia ha carte in regola per recitare ruolo da protagonista»
di Redazione web
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Martedì 21 Marzo 2023, 13:48 - Ultimo aggiornamento: 14:00

Il premier Giorgia Meloni in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 23 e 24 marzo. «L'Italia ha tutte le carte in regola per recitare in Europa un ruolo da protagonista e non da comprimario», ha esordito il presidente del Consiglio. Meloni ha proseguito: «Il prossimo Consiglio, il terzo per questo governo, ha nella sua agenda sfide prioritarie per l'Ue, Ucraina, migrazioni, energia. In questa fase complessa l'Ue è chiamata al compito più arduo degli ultimi decenni: assicurare la sicurezza, proteggere il tessuto economico, predisporre a cambiamenti radicali che potrebbero profilarsi nei nuovo equlibri globali».

Il premier ha spiegato: «Il primo banco di prova è il tema dell'immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. Siamo di fronte a una emergenza che sta diventando strutturale, questa definizione è la più realistica fotografia».

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«All'indomani della disgrazia di Cutro - ha detto Meloni - ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli.

Le frontiere dell'Italia sono le frontiere dell'Europa».

«Non vogliamo più piangere innocenti nel Mediterraneo, che la selezione la facciano gli scafisti e i mafiosi: l'immigrazione di massa danneggia chi ha diritto alla protezione internazionale e non trova aiuto perchè le quote sono coperte da chi arriva illegalmente. Su questo sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani».

 

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«Noi inviamo armi all'Ucraina anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d'Europa e da casa nostra. Raccontare agli italiani che se non fornissimo armi all'Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o ridurre le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome», ha dichiarato il premier Giorgia Meloni, aggiungendo che si tratta di una «propaganda puerile» quella ferma sulle posizioni richiamate.

«Sul piano geopolitico e diplomatico le pressioni su Mosca sono fondamentali per assicurare il rispetto del diritto internazionale e, ancora di più, per creare le condizioni per un percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta, condizioni che finora non sono maturate ma che ancora perseguiamo con tenacia ogni giorno».

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