Comunali Roma, Michetti: «Città immobile, stop burocrazia. Avanti perché progetto migliore»

Comunali Roma, Michetti: «Città immobile, stop burocrazia. Avanti perché progetto migliore»
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Lunedì 4 Ottobre 2021, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 13:15

«La prima attenzione sarà rivolta alla burocrazia, il centrodestra ha a cuore la macchina amministrativa perché la città è immobile davanti alle buche, alla spazzatura, ai problemi delle scuole e del verde». Lo ha detto Enrico Michetti, candidato del centrodestra a Roma dopo il voto.

Roma, il voto alle liste

Michetti: «Campagna elettorale straordinaria»

«In due mesi, con agosto di mezzo, abbiamo fatto una campagna elettorale straordinaria, siamo riusciti a raggiungere quasi tutti i territori di Roma.

Il tempo è stato poco ma il dato significativo, siamo in testa», ha sottolineato Michetti. «Per una città che ha dei cittadini che attendono da 36 anni risposte sui condoni credo che la prima risposta da dare sia sulla macchina - ha detto - La burocrazia la governi soltanto se la conosci e gli enti locali sono un corso di laurea non di cinque ma di venti anni. Il centro destra ha a cuore la macchina amministrativa di 50mila anime e se non si muove quella non si rilasciano i titoli abilitativi, la facoltà al cittadino di fare qualcosa vero è che oggi viviamo in una città immobile davanti a buche, igiene urbana, alla cura dei plessi scolastici, alla manutenzione del verde. Possono cambiare tanti soggetti che non conoscono macchina e se non la conosci non la governi».

 

Verso il ballottaggio

«Al ballottaggio si va in due ma voglio ringraziare anche tutti i colleghi avversari perché ognuno si è speso nell'interesse della città. Oggi siamo in testa e significa che rispetto agli altri il nostro progetto è stato considerato il migliore. E mi fa piacere che nelle piazze ci sia stato un consenso travolgente», dice Michetti. «Noi puntiamo ad avere una classe dirigente di qualità - ha proseguito Michetti - Sono molto soddisfatto di questa campagna elettorale e di tutta la squadra unita che mi ha fatto sentire un grande affetto».

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