Maxiemendamento, non c'è la Tari in bolletta: 40 milioni per le buche di Roma

Maxiemendamento, non c'è la Tari in bolletta: 40 milioni per le buche di Roma
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 18:48
Dall'esercito per "salvare" Roma dalle buche allo scudo fiscale per le multinzionali delle sigarette. Sono alcune delle misure che potrebbero approdare nel maxiemendamento al bilancio sul quale il Governo porrà la fiducia al Senato.

Manovra, la fiducia potrebbe slittare a domani

L'esercito salverà Roma dalle buche. La misura, contenuta in un emendamento al ddl bilancio presentato da M5s dichiarato inammissibile dalla commissione Bilancio, torna nella nuova versione corretta, nella bozza del maxiemendamento al ddl bilancio, che il governo presenterà al Senato. «Al fine di fronteggiare l'emergenza della sicurezza stradale -si legge nel testo- è autorizzata l'assegnazione a Roma capitale di una dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro per l'anno 2019 e a 20 milioni di euro per l'anno 2020 per interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità da eseguirsi con il concorso del ministero della Difesa, attraverso» l'Esercito.

Non c'è la Tari in bolletta. La proposta di far pagare la Tari attraverso la bolletta elettrica non trova spazio nella manovra. La bozza del maxiemendamento al ddl bilancio non contiene la misura, che una parte della maggioranza avrebbe voluto introdurre a partire dal prossimo anno.

Salta la liberalizzazione per le Ncc. Le telefonate per prenotare la corsa dovranno passare per forza attraverso le rimesse, che si dovranno trovare all'interno del comune (o della provincia e della città metropolitana) che ha rilasciato l'autorizzazione. Nella bozza del maxiemendamento al ddl bilancio è riportata la seconda versione della proposta di modifica, quella che è stata presentata in seguito a una prima versione che avrebbe rivisto in modo radicale il sistema di noleggio con conducente.

Tasse al 7% per i pensionati che vivono all'estero e che si trasferiscono al sud. Nella bozza del maxiemendamento al ddl bilancio è contenuta la norma, annunciata nei giorni scorsi, che consente alle persone titolari di redditi da pensione di fonte estera di accedere a un'imposta sostitutiva sui redditi se trasferiscono la propria residenza in una città con popolazione non superiore a 20.000 abitanti e collocata in una delle seguenti regioni: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia.



Vantaggi fiscali per le multinazionali delle sigarette. Fonti parlamentari rivelano che l'emendamento a firma Mario Turco (M5S), nonostante il parere «decisamente contrario» di tutti i tecnici e della Lega, sia fortemente voluto anche dal sottosegretario Castelli. Dopo essere già stato ritirato e respinto alla Camera, l'emendamento viene adesso ripresentato dal M5S come misura a salvaguardia di piccoli produttori: si potrebbe trattare in realtà di un'agevolazione per le sigarette a prezzo basso, con consistenti vantaggi per le più importanti multinazionali del tabacco. La modifica proposta al comma 636 della Manovra, relativo alle disposizioni in materia di tassazione dei tabacchi, prevede infatti la cancellazione permanente della possibilità per il Governo di variare l'Onere Fiscale Minimo sulle sigarette, eliminando quindi gli aumenti futuri delle tasse unicamente sulle sigarette di fascia di prezzo bassa. Nessun aumento del prelievo fiscale sarebbe quindi possibile in futuro per le sigarette a più basso costo, aprendo la strada nuovamente ad una concorrenza al ribasso dei prezzi in tabaccheria, con ripercussioni anche sul gettito erariale. Secondo le fonti, il parere del Ministero della Salute non sarebbe pervenuto.

I dipendenti Ilva. Nel maxiemendamento alla manovra ci sarà una norma che prevede l'estensione al 2019 del trattamento di cassa integrazione salariale.
Lo annuncia all'Adnkronos il sottosegretario all'Economia Laura Castelli. «Prevediamo -afferma- l'estensione per il 2019 del trattamento di Cassa integrazione salariale straordinaria per i dipendenti impiegati presso gli stabilimenti produttivi del gruppo Ilva».
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