Green pass, regole in azienda (e nodo smart working). Serve sul taxi? Guida in 18 domande e risposte

Green pass, regole in azienda (e nodo smart working). Serve sul taxi? Guida in 18 domande e risposte
Green pass, regole in azienda (e nodo smart working). Serve sul taxi? Guida in 18 domande e risposte
di Cristiana Mangani
9 Minuti di Lettura
Sabato 18 Settembre 2021, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 15:05

Uffici, fabbriche, negozi, liberi professionisti e anche colf. Dal 15 ottobre fino al 31 dicembre l’obbligo di possedere il green pass viene esteso a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Per chi rientra nella categoria dei soggetti che non possono essere vaccinati, i tamponi saranno gratuiti. Per gli altri il prezzo dei test anti-covid sarà calmierato (15 euro). Dopo cinque giorni di accesso a lavoro senza certificato scatterà la sospensione, anche dello stipendio, ma non si potrà essere licenziati. Alla fine, dunque, il Green pass è diventato obbligatorio per tutto il mondo del lavoro. Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il nuovo decreto che impone la Certificazione verde. E sono pesanti le sanzioni per chi non ne sarà in possesso: multe fino a 1.500 euro, stipendio congelato, e sospensione dal lavoro. Restano, però, diversi punti da chiarire, soprattutto per lo smart working. Ecco una guida per orientarsi nelle nuove regole.

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Come si ottiene e da quando è in vigore?

Il Green pass esteso ai lavoratori pubblici e privati diventa obbligatorio dal 15 ottobre e durerà fino al 31 dicembre. La Certificazione verde si può ottenere a distanza di 14 giorni dalla inuculazione della prima dose di vaccino. Si potrà avere anche dopo un tampone molecolare (durerà 72 ore), oppure un tampone antigenico, ma, in questo caso, avrà valore per 48 ore.

Quali lavoratori della pubblica amministrazione dovranno esibirlo?

Sarà obbligatorio per tutti. E, in particolare, il nuovo decreto estenderà l'obbligo della certificazione per tutti i lavoratori delle Regioni, delle Province, dei Comuni, ma anche delle «Autorità amministrative indipendenti, comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d'Italia, degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale». ll lavoratore che non ha il Green pass e lo comunica all'azienda viene considerato assente ingiustificato fino al giorno in cui si presenterà con una Certificazione verde in corso di validità. Dopo cinque giorni di assenza a causa della mancanza del Green pass, il dipendente pubblico potrà essere sospeso dal rapporto di lavoro.

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Percepirà lo stipendio un lavoratore pubblico senza Green pass?

No, non gli verrà corrisposto sin dal primo giorno di assenza. I sindacati hanno chiesto e ottenuto una norma di tutela: il lavoratore inadempiente mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e non può avere conseguenze disciplinari. La posizione del lavoratore invece si aggrava se viene sorpreso sul luogo di lavoro senza la certificazione. In questo casa scatta la sanzione pecuniaria che è molto salata perché va da 600 a 1.500 euro. Per il datore di lavoro che non effettua i controlli la sanzione va da 400 a 1.000 euro.
Stessa regola per i magistrati, gli avvocati dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie che accederanno senza green pass: «commettono illecito disciplinare» e il verbale di accertamento della violazione «viene trasmesso al titolare dell’azione disciplinare oppure agli ordinamenti di appartenenza».


Per chi diventa obbligatorio il Green pass nel settore privato?

Il decreto estende l'obbligo del Green pass a tutti coloro che svolgono «attività di lavoro dipendente o autonomo nel settore privato».

Non c'è differenza tra piccola, media o grande azienda. E nel provvedimento l'obbligo è stato esteso anche ai lavoratori autonomi, alle partite Iva, a coloro che offrono servizi occasionali e ai collaboratori familiari. In pratica, Green obbligatorio anche per badanti, colf, baby sitter, idraulici, elettricisti. La verifica della certificazione spetta ai datori di lavoro, però, il cliente ha la facoltà di chiedere il Green pass al momento della prestazione e se il lavoratore non lo ppossiede, può decidere di non farlo entrare in casa. La Certificazione verde diventa obbligatoria anche per tutti i dipendenti dei locali dove fino a oggi l'obbligo era previsto solo per i clienti. E dunque, nei ristoranti, nei bar, nelle palestre, nelle piscine, per i lavoratori dello spettacolo.

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Ci sono differenze tra il lavoratore pubblico e il lavoratore privato che non possiedono il Green pass?

Nel settore pubblico, chi si presenta sul posto di lavoro senza il Green pass «è considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque non oltre il 31 dicembre 2021, e in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro». I lavoratori senza Certificazione, fin dal primo giorno, «non hanno diritto alla retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato». Inoltre, chi viene sorpreso senza Green pass sul luogo di lavoro rischia una multa da 600 a 1.500 euro. I lavoratori che non effettuano i controlli rischiano una sanzione da 400 fino a 1.000 euro.

Nel settore privato, secondo il nuovo decreto, al comma 6 dell'art.2 «i lavoratori nel caso in cui comunichino di non essere in possesso della certificazione verde Covid-19 o qualora risultino privi della predetta certificazione al momento dell'accesso al luogo di lavoro sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Nei periodi di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato». Anche in questo caso il lavoratore che viola l'obbligo rischia una multa da 600 fino a 1.500 euro. E i datori di lavoro che non controlleranno la certificazione dei dipendenti rischiano una multa da 400 fino a 1.000 euro.

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Chi avrà il compito di effettuare i controlli sul possesso della Certrificazione verde?

Il tema è uno dei più discussi, perché sono diversi gli aspetti da chiarire. In ogni caso l’onere del controllo è attribuito al datore di lavoro, o al direttore di un pubblico ufficio, e non spetta mai al cliente, all’utente o al cittadino che usufruisce di un servizio. I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni e definiscono «entro il 15 ottobre 2021 le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell'accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi». Riguardo ai sistemi informatici per il controllo saranno saranno indicati nelle linee guida che verranno scritte nei prossimi giorni dai ministri della Funzione Pubblica Renato Brunetta e della Salute Roberto Speranza e saranno firmate dal premier Draghi. E' possibile che la Pubblica amministrazione si avvalga di una applicazione Sogei analoga a quella con cui si controllano i lavoratori della scuola.

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Cosa rischia chi non può vaccinarsi?

L'obbligo di Green pass non si applica - si legge nel decreto - solo «ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute».

Chi non ha il Green pass può lavorare in smart working?

Su questa domanda il dibattito è ancora in corso. Per il momento il Green pass per lavorare da remoto non è richiesto. Per quanto riguarda il settore pubblico, il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha spiegato che «con il Green pass verrà risolto entro il 15 ottobre anche il tema smart working. Il pubblico impiego tornerà alla presenza come modalità ordinaria di lavoro, ma nel frattempo si stanno finalmente definendo le regole del lavoro agile nei nuovi contratti».

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Per assistere a uno spettacolo o visitare una mostra bisogna presentare il Certificato verde?

Il Green pass serve per accedere a spettacoli aperti al pubblico, eventi, competizioni sportive e per entrare in un museo o in altri luoghi di cultura. O per visitare una mostra.

Quali le regole per andare in piscina e in palestra al chiuso?

Anche in questi casi è obbligatorio esibire il Green pass.

Per le mense aziendali ci sono obblighi?

Sì, è necessario presentare all’ingresso il Green pass. L’obbligo riguarda commensali e dipendenti.

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Su quali treni è obbligatorio il pass verde?

Dal 1° settembre è obbligatorio il pass su treni ad alta velocità, intercity, intercity notte. La verifica viene effettuata dall’addetto alle ferrovie. Non c’è obbligo di Green pass sui mezzi del trasporto pubblico locale: metropolitane, autobus o tram.

In aereo serve il pass?

Sì, sia sui voli internazionali (bisogna aver completato ciclo vaccinale), sia sulle tratte di collegamento interne (basta aver fatto da quindici giorni la prima dose).

Cosa è previsto per i taxi?

Il controllo spetta alla cooperativa o alla società alla quale il tassista fa capo. Il cliente non deve controllare che il guidatore sia in possesso di Green pass, ma può liberamente chiedere di vedere il certificato verde e, nel caso il tassista non lo abbia, può decidere di non salire sulla vettura.

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Quanto dura il Green pass?

Attualmente la durata è di sei mesi dall'avvenuta guarigione dal Covid per chi ha avuto il virus. In caso di tampone negativo, il certificato ha una validità di quarantotto ore dall'esecuzione del test. E di 9 mesi per chi ha completato il ciclo vaccinale e per i guariti dal Covid che hanno fatto, come previsto, una sola dose del vaccino. Ma quest’ultima è stata prolungata a 12 mesi nella legge di conversione del decreto legge 23 luglio n.105 approvata dalla Camera e attualmente all’esame del Senato.

Quanto si pagherà il tampone? Sono previsti sconti?

Il protocollo d’intesa firmato prevede che presso le farmacie aderenti, il prezzo del test antigenico rapido a favore dei minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni sarà di 8 euro, mentre per gli over 18 il prezzo è fissato a 15 euro. Fino al 30 novembre.

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Il Green pass è chiesto anche ai bambini?

Non è richiesto sotto i 12 anni di età. Gli under 12 possono entrare ovunque senza pass, anche perché per loro non è disponibile ancora il vaccino.

Dove si potrà circolare senza Green pass?

La Certificazione non andrà esibita in negozi, farmacie, supermercati, ma anche nei bar e nei ristoranti all'aperto, dove si potrà pranzare o cenare liberamente, rispettando comunque il metro di distanziamento a tavola. Niente pass nelle chiese. E neppure nelle piscine all'aperto. Nessun obbligo di Green pass se ristoranti e bar degli alberghi sono esclusivamente a disposizione dei clienti, mentre la certificazione sarà richiesta se la ristorazione è disponibile anche al pubblico esterno. Il personale di questi esercizi pubblici, invece, dovrà sempre e comunque essere dotato di Green pass, pena la sospensione e la sanzione.

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