Green pass, decreto in Gazzetta Ufficiale: dal 15 ottobre nuove regole a scuola, ufficio, rsa e locali

Green pass, decreto in Gazzetta Ufficiale: dal 15 ottobre nuove regole a scuola, ufficio, rsa e locali
Green pass, decreto in Gazzetta Ufficiale: dal 15 ottobre nuove regole a scuola, ufficio, rsa e locali
di Francesco Malfetano
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Giovedì 23 Settembre 2021, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 18:04

Ancora tre settimane e poi l'obbligo di esibire il Green pass per tutti i lavoratori entrerà in vigore. Il decreto del governo Draghi che estende il raggio d'azione del certificato verde da ieri è infatti in Gazzetta ufficiale, anche se non prevede l'attuazione delle nuove norme prima del prossimo 15 ottobre. Il provvedimento interesserà 23 milioni di Italiani tra dipendenti della pubblica amministrazione, parlamentari o magistratilavoratori del settore privato o autonomi, che andranno ad aggiungersi di fatto a tutti i sanitari (per cui vige l'obbligo vaccinale), al personale scolastico, ai viaggiatori e diverse altre categorie interessate dai decreti di luglio e agosto.

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Green pass, decreto in Gazzetta Ufficiale

Tutti dovranno - è bene ricordare - aver fatto la prima dose di vaccino anti-Covid almeno da 14 giorni o essere guariti, oppure essersi sottoposti nelle 48 ore precedenti, con esito negativo, ad un tampone molecolare (in questo specifico caso la validità è di 72 ore), antigenico o salivare. Tamponi che peraltro possono essere effettuati a costo calmierato: 8 euro per i minorenni, 12 euro per gli over18.

 

CHI È INTERESSATO DAL DECRETO


Ricapitolando il Qr code dal 15 ottobre è indispensabile non più solo per il consumo al chiuso nei ristoranti o per palestre e cinema e, nel caso dei docenti per andare a scuola (nelle università anche per gli studenti), oppure per treni dell'alta velocità e aerei, ma anche semplicemente per andare in ufficio.

Il pass però dovrà essere esibito da statali e dipendenti del settore privato e anche da liberi professionisti o artigani - dall'idraulico al commercialista - oltre che dal colf, badanti e tassisti. E lo stesso vale per dipendenti in servizio esterno presso altre aziende, ad esempio gli addetti di un'azienda di pulizie o di una mensa. Anzi, nel caso di lavoratori esterni delle Rsa, la regola è ancora più restrittiva. Questi infatti vengono assimilati ai sanitari e quindi devono necessariamente essere vaccinati per «mantenere le condizioni di sicurezza nella cura e nell’assistenza» e perché si tratta di un «requisito essenziale» per poter svolgere la professione.

I CONTROLLI


A dover controllare i lavoratori prima di accedere in sede (anche nel caso i suoi dipendenti siano in servizio esterno), saranno i titolari o i gestori dei locali pubblici, anche se l'autenticità del pass (con documento di identità) viene verificata solo nel caso in cui appaia evidente un'incongruenza o una falsificazione. E sono gli stessi «datori di lavoro a dover definire entro il 15 ottobre 2021 le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro, e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni». Mentre sarà facoltà del singolo cittadino controllare i certificati di operai, baby sitter, colf e badanti che lavorano nella sua abitazione.

LE SANZIONI

Chi si presenterà sul posto di lavoro senza certificazione verde non potrà accedere e verrà «considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione», senza però incappare in conseguenze disciplinari e conservando il proprio rapporto di lavoro. Tuttavia per i giorni di assenza ingiustificata non riceverà lo stipendio. In base al decreto di agosto, il discorso è lievemente differente per il personale scolastico: al quinto giorno senza certificato scatta l’assenza ingiustificata e la sospensione dalle mansioni e dallo stipendio. Inoltre, in caso di controlli da parte di pubblici ufficiali, se un lavoratore verrà trovato non in regola incapperà in una multa che va dai 600 ai 1.500 euro. Mentre, il datore di lavoro che non avrà quindi verificato in maniera adeguata, andrà incontro a una multa tra 400 e mille euro. Stesso discorso - salvo diverse indicazioni che arriveranno da qui al 15 ottobre - per i cittadini che riceveranno lavoratori autonomi nella propria casa, sia per prestazioni occasionali che di lungo periodo.


Nel caso di piccole imprese, cioè aziende con meno di 15 dipendenti «dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021». 

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