Green pass, il piano controlli: agenti in borghese tra bar e ristoranti. A Ferragosto nelle località di villeggiatura

Green pass, il piano controlli: agenti in borghese tra bar e ristoranti
Green pass, il piano controlli: agenti in borghese tra bar e ristoranti
di Cristiana Mangani e Alessia Marani
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Venerdì 13 Agosto 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 11:17

Dopo la prima settimana di rodaggio, il Green pass entra nella fase dei controlli. Dal Nord al Sud d'Italia sono già scattate le prime multe e qualche denuncia. Tra ieri e oggi, ogni provincia ha tenuto i Comitati per l'ordine e la sicurezza, così come richiesto dal Viminale ai Prefetti. I piani per Ferragosto sono pronti, insieme con le indicazioni da seguire. Non ci saranno blitz con le forze dell'ordine che piombano davanti ai locali per intimorire i presenti, ma questo non vuol dire che chi non è in regola la passerà liscia. La Questura della Capitale (e verosimilmente non sarà l'unica) ha intenzione di mettere in campo agenti in borghese per verificare se l'attestato venga richiesto correttamente, e se i clienti rispettino le disposizioni. Una decisione che ha l'obiettivo di controllare con discrezione, in linea con l'atteggiamento tenuto durante il periodo del lockdown.
La parola d'ordine è il buonsenso ed è richiesta ai cittadini che, con l'esibizione del Green pass per entrare nei locali, hanno tutto da guadagnare rispetto ai rischi di un contagio. Ed è questo il messaggio che anche le forze di polizia intendono far passare. E quindi saranno effettuati dei controlli a campione, ma prevalentemente nell'ambito dei pattuglioni per contrastare gli assembramenti nella movida, così come è avvenuto in questi mesi. «Il Green pass è uno strumento operativo che deve fare sentire tutti più liberi e sicuri in questo momento di pandemia - spiegano al Viminale - Del resto l'apprezzamento dei cittadini è stato manifestato dai milioni di persone che lo hanno scaricato e che lo stanno utilizzando senza problemi».

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GLI INTERVENTI
Le forze dell'ordine - polizia, carabinieri e guardia di finanza, alle quali spetta anche il compito di garantire la sicurezza nelle città -, saranno pronte a entrare in azione sulla base di specifiche segnalazioni.

A Milano, proprio ieri, la polizia è intervenuta su richiesta del titolare di una palestra, per la presenza di un cliente che aveva esibito un Certificato non suo. Un giovane di vent'anni si è presentato all'ingresso della struttura nella zona di Porta Romana e ha mostrato un Green pass, ma essendo conosciuto perché frequentatore abituale, non ha convinto i proprietari sull'autenticità. A quel punto è stato richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Alla polizia il giovane ha spiegato di essere contrario alla normativa anti Covid 19. Gli agenti hanno acquisito i suoi dati e riceverà una multa che può andare dai 400 ai 1.000 euro. La vicenda però potrebbe diventare più seria se dovesse risultare che il Green pass non solo non è il suo ma è anche falso. A quel punto scatterà una denuncia penale.

Stessa scena si è ripetuta in un cinema all'aperto a Lambrate. Un italiano di 68 anni si è rifiutato di esibire il Certificato verde all'entrata di un'arena. Non ha voluto mostrarlo anche alla polizia adducendo ragioni di privacy, ed è stato denunciato. E a Treviso cinque clienti di una sala scommesse sono stati trovati sprovvisti di Green pass. Verranno multati e il titolare rischia la sospensione della licenza.

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LOCALITÀ TURISTICHE
Le forze dell'ordine effettueranno controlli più massicci soprattutto nelle località turistiche, dalla Riviera romagnola a Porto Cervo, dove ogni giorno vengono scoperte nuove discoteche abusive e i locali di questo tipo sono ufficialmente chiusi. «Bisogna essere realisti - ragionano a Palazzo Chigi - il passaporto verde è fondamentale per evitare una risalita dei contagi che metta a rischio la ripresa delle attività in autunno». Particolare attenzione sarà rivolta agli assembramenti in spiagge, strade o piazze della movida. L'obiettivo è quello di garantire il rispetto delle norme anti-Covid, dal distanziamento all'obbligo delle mascherine al chiuso, fino alla verifica del Certificato verde.

 

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