Green Pass, il certificato vaccinale per viaggi, eventi e matrimoni: cosa cambia tra l'italiano e quello europeo e quando arrivano

Green Pass, il certificato vaccinale per viaggi, eventi e matrimoni: cosa cambia tra l'italiano e quello europeo e quando arrivano
Green Pass, il certificato vaccinale per viaggi, eventi e matrimoni: cosa cambia tra l'italiano e quello europeo e quando arrivano
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Martedì 25 Maggio 2021, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 10:43

ROMA Green pass italiano e green pass europeo. Due strumenti per favorire la mobilità post Covid ma anche due meccanismi con obiettivi completamente diversi. Vediamo come. Il Green Pass in Italia è stato introdotto con il decreto del 22 aprile e serve per facilitare lo spostamento tra regioni che era più complicato quando non tutte erano gialle come ora. Si tratta a tutti gli effetti di una certificazione che attesta che siamo vaccinati o abbiamo avuto il Covid e siamo guariti oppure che abbiamo fatto un tampone con esito negativo.

 

A COSA SERVE - Oltre a permettere gli spostamenti quando ancora c’erano regioni in fascia rossa o arancione, il Pass Vaccinale serve per poter andare nelle case di riposo a visitare gli anziani o per partecipare dal 15 giugno a banchetti, feste di nozze, lauree.

Così come è utile per assistere spettacoli, partite di calcio ed eventi simili.

Per ora il suo utilizzo si ferma qui in attesa che entri in attività il Pass europeo che dovrebbe entrare in funzione dal 1° luglio e dovrebbe permettere la fine della babele di richieste, tutte diverse, dei 27  Paesi dell’Unione. 

L'ADESIONE - Poiché l’Europa non è uno stato federale, ogni Paese deciderà o meno di aderire e fisserà alcuni criteri che non sono stati definiti dal recente accordo. Finiranno quindi le quarantene con l’elastico (ora dai cinque giorni alle tre settimane) e il caos delle certificazioni e dei test multipli magari redatto nella lingua del Paese di destinazione. Un turista francese che va in Spagna deve ricevere lo stesso trattamento riservato agli spagnoli, e viceversa. 

IL FORMATO - Il certificato sarà in forma digitale o cartaceo e potrà attestare tre cose utili a viaggiare. La prima è che abbiamo ricevuto uno dei vaccini riconosciuti dall’Ema in doppia dose tranne che per J&J che è monodose. Quindi via libera a chi è vaccinato con Astrazeneca, Pfizer, Moderna e J&J. Potrà valere anche la vaccinazione con Sputnik o Sinopharm, molto utilizzati in Ungheria, se lo riconosciuti dalla Stato che dovrebbe accogliere il turista. 

CHI LO PUO' AVERE - La seconda attestazione che permette di muoversi è relativa all’essere guariti dal Covid con un’attestazione relativa ad undici giorni prima dal tampone che ha certificato la guarigione. Non è però ancora chiaro quanto dura la valutazione di guarigione che potrebbe essere rimandata alle decisioni di ogni singolo Stato.

LA DURATA - La terza attestazione fa riferimento dal risultato negativo di un tampone effettuato in un tempo che ogni singolo Stato fissa. Tampone molecolare, mentre sono vietati quelli fai da te - anche perché occorre la certificazione - mentre quelli rapidi sono ammessi secondo le valutazioni dei singoli stati.

Un punto non definito è la durata della copertura dei vaccini come dei test che viene per ora lasciata alle valutazioni dei singoli Stati. Il Green Pass partirà dal primo luglio e avrà valore per un anno.

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