Green pass verso l'abolizione? Costa: «Dopo il 31 marzo potrebbe essere eliminato»

Green pass verso l'abolizione? Costa: «Dopo il 31 marzo potrebbe essere eliminato»
Green pass verso l'abolizione? Costa: «Dopo il 31 marzo potrebbe essere eliminato»
4 Minuti di Lettura
Martedì 15 Febbraio 2022, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 14:18

Il Green pass verso l'abolizione? Secondo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervenuto a 'Radio Anch'io' su Rai Radio 1, esiste questa possibilità. «Fortunatamente i dati della pandemia ci dicono che siamo in una fase positiva, ma il virus c'è ancora e dobbiamo fare un ultimo sforzo per portare il Paese fuori da questa situazione e l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 va in questa direzione».

 

Sulla possibilità che si elimini il Green pass dopo il 31 marzo, ovvero con la fine dello stato di emergenza «credo che sia uno scenario possibile, dobbiamo completate la somministrazione delle terze dosi ma con questo ritmo per marzo potremmo aver finito e così si potrà aprire uno scenario con meno misure restrittive». «Sono circa 1,2 milioni gli over 50 non ancora vaccinati, di cui 500 mila lavoratori», ha ricordato Costa.

Obbligo Green pass anche in smartworking

L'obbligo del Green pass per i lavoratori in smartworking «c'è nella misura in cui la norma primaria prevede l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50, è chiaro quindi che l'obbligo è esteso a tutta questa categoria e a questa fascia d'età. È quindi confermato» anche per chi lavora da casa. «I controlli sono un'operazione più complicata rispetto alle verifiche sui luoghi di lavoro ma non escludo che ci possano essere.

Ad oggi a chi non si vaccina sono precluse anche altre attività, come i trasporti, i ristoranti o i cinema. Quindi c'è anche un altro modo per controllare chi non è vaccinato». Così il sottosegretario alla Salute ha risposto alla domanda se anche i lavoratori in smartworking over 50 devono essere in possesso del green pass.

Bassetti: il Green pass ha esaurito il suo compito

«Il Green pass ha esaurito il suo compito di strumento per far vaccinare gli italiani. Mantenerlo oltre il 31 marzo non porterà a far immunizzare di più di quanto fatto fino ad oggi, c'è infatti uno zoccolo duro che non si convince. Rimane uno strumento politico e se il Governo riterrà opportuno estenderlo oltre il 31 marzo sarà solo una decisione politica e non sanitaria. Non di dica il contrario. Andare oltre il 31 marzo è mostrare i muscoli per un gioco che non vale la candela». Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'Policlinico San Martino di Genova, commentando quando affermato da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, che in un'intervista ha suggerito di non togliere l'obbligo del certificato verde per tutto il 2022. «Dovrebbe essere ragionevole pensare che se le cose vanno come stanno andando, da marzo si può alleggerire il green pass e mantenerlo solo per alcune situazioni, penso per far visita ai propri cari nelle Rsa - prosegue Bassetti - Se poi il prossimo autunno il green pass dovesse servire di nuovo si può riattivarlo visto che ognuno ha il suo. Ma dire che per ogni cosa ci vuole il green pass non va bene».

Andreoni: sta esaurendo il suo scopo

«Il Green pass sta esaurendo il suo scopo principale: spingere i dubbiosi a vaccinarsi, soprattutto gli over 50. E c'è riuscito. Ma prolungarlo con l'idea che possa spingere anche altre fasce d'età la vedo dura. Inoltre, se si vuole dare un segno di ritorno alla normalità e se abbiamo scelto la strada delle riduzione graduale delle misure, ad esempio lo stop alle mascherine all'aperto, sinceramente mantenere l'obbligo del Green pass oltre il 31 marzo, quando dovrebbe scadere lo stato di emergenza, mi pare davvero anacronistico». Lo afferma all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando quando affermato da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, che in un'intervista ha suggerito di non togliere l'obbligo del certificato verde per tutto il 2022. Alla domanda se dal punto di vista sanitario potrebbe essere rischioso togliere l'obbligo, Andreoni chiarisce che «dal punto vista scientifico hanno più valenza misure come mascherina e distanziamento. Se quindi abbiamo deciso di allentare su quel fronte, non vedo il senso di mantenere il Green pass per tutto il 2022».

© RIPRODUZIONE RISERVATA