Berlusconi cambia Forza Italia, vince la linea governista: Barelli capogruppo alla Camera al posto di Cattaneo. Ronzulli perde la Lombardia

La svolta del Cav su pressione della figlia Marina, pensando al futuro del gruppo

Berlusconi cambia Forza Italia, vince la linea governista: Barelli capogruppo alla Camera al posto di Cattaneo. Ronzulli perde la Lombardia
di Francesco Bechis
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Venerdì 24 Marzo 2023, 20:16 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 11:39

C’è chi lo chiama ribaltone, chi invece di quel ribaltone è vittima e dunque parla con più aplomb di «semplici riassetti». La sostanza è la stessa: Forza Italia cambia corso. E ne imbocca uno nuovo che la porta più vicino alla premier Giorgia Meloni

 

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LA NUOVA ERA
L’ordine è partito ieri sera da Arcore: Alessandro Cattaneo non sarà più capogruppo alla Camera, Licia Ronzulli resterà capogruppo al Senato, per ora, ma perderà il coordinamento del partito in Lombardia.

Se l’organigramma cambia, ha spiegato in un comunicato il fondatore Silvio Berlusconi annunciando sette nuovi coordinatori regionali, è per «arrivare pronti alle prossime elezioni europee, con una squadra coesa e radicata su tutto il territorio nazionale». In verità è questo l’inizio di un nuovo capitolo dell’epopea azzurra. Che vede (ri)entrare in cabina di regia l’ala governista e più vicina a FdI che fa capo ad Antonio Tajani - Paolo Barelli, suo fedelissimo rimasto escluso dal valzer di nomine a ottobre, torna capogruppo a Montecitorio - e uscirne invece la corrente riunita intorno alla (ex) plenipotenziaria Ronzulli. Cambiano i nomi, cambierà anche la linea: basta attacchi e veleni contro il governo, d’ora in poi si marcerà all’unisono. È la direttiva impartita in una insolita nota stampa diramata a inizio settimana da Marta Fascina, compagna inseparabile del Cav assai allergica ai microfoni: «Forza Italia è unita e leale al governo di Giorgia Meloni».

C’è la firma della deputata campana promossa a co-reggente di Villa San Martino dietro l’inversione a U del partito. Ma anche e soprattutto quella di Marina Berlusconi, figlia primogenita del Cav decisa a prendere in mano le redini degli affari famigliari, dalla tv al palazzo. E convinta della necessità di rivedere gli equilibri nel cerchio magico di Arcore. Solo cinque mesi fa, Berlusconi tuonava ai quattro venti perché fosse concesso alla “sua” Ronzulli un ministero di peso nel governo di centrodestra. A costo di farlo saltare, il governo. Oggi il rapporto personale tra i due resiste, ma il vento è cambiato. Si era capito dal mancato invito alla festa di compleanno a sorpresa di Matteo Salvini: al party milanese gremito di big forzisti Ronzulli era la grande assente. Come assente è dal tavolo di governo che deciderà le nomine nelle partecipate di Stato. Al suo posto c’è Gianni Letta. Il ritorno al centro dell’eminenza grigia del Cav, rimasta per mesi in disparte, è stato di per sé un segnale premonitore della nuova fase.

LOMBARDIA
E se Ronzulli resterà capogruppo (ma a tempo determinato, riferiscono gli addetti ai livori di FI, ché per quel posto si scalda già Adriano Paroli), pesa la perdita del coordinamento lombardo. Dovuta fra l’altro a un risultato non brillante nelle trattative seguite alle elezioni regionali: al Pirellone Forza Italia ha strappato solo due assessori. Cattaneo, braccio destro e sinistro di Ronzulli, sarà il nuovo vicecoordinatore nazionale del partito con delega all’organizzazione, fa sapere Berlusconi confermando di fatto le voci della vigilia che parlavano di crescenti malumori nel gruppo alla Camera verso il capo (addirittura di una raccolta firme per sostituirlo). Cattaneo avrà comunque un incarico di peso e a lui faranno riferimento i nuovi coordinatori regionali (fra gli altri Sorte in Lombardia, Casellati in Basilicata, Lotito in Molise, Tosi in Veneto). A breve, annuncia il patron di Arcore, si passerà al «nuovo assetto di Forza Italia in tutta la sua organizzazione». Tra i vecchi pallini tornati in auge, l’idea di nominare un commissario del partito per ogni comune. I “prefetti” di Silvio. E se questi sì, sono solo riassetti interni, al nuovo corso forzista guardano con interesse (compiaciuto) ai piani alti di FdI. Con Tajani in plancia di comando e le amorevoli intese con le diarche di Arcore Marta e Marina - si sentono spesso - la premier potrà dormire un po’ più serena.

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