In Italia evasi 109 miliardi l'anno: ma su affitti e tv emersione record

In Italia evasi 109 miliardi l'anno: ma su affitti e tv emersione record
di Andrea Bassi
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 13:25

Gli affitti in nero, che qualche anno fa erano una piaga, sono ormai quasi un ricordo lontano. In soli quattro anni l'evasione dei canoni è diminuita del 21 per cento. Il dato è emerso dalla relazione sull'evasione fiscale e contributiva allegata alla Nota di aggiornamento del Def. Ma come è stato possibile questo risultato? Merito, soprattutto, della «cedolare secca». In pratica una «flat tax» una tassa piatta del 21 per cento sugli affitti, che prima scontavano un prelievo in base al reddito del proprietario di casa e che, non di rado, arrivava fino a 43 per cento.
Il taglio delle tasse sui canoni, insomma, ha fatto emergere buona parte del nero che si nascondeva nel mercato delle locazioni. Anche un'altra piaga, l'evasione del canone della Rai, è stata praticamente sconfitta. Nel 2015 i furbetti che non pagavano il servizio pubblico sottraevano alla tv di Stato oltre un miliardo di euro. Due anni dopo l'evasione del canone è crollata a 225 milioni, l'80 per cento in meno. In questo caso il miracolo si è avuto inserendo nelle bollette elettriche il balzello. Anche i lavoratori autonomi, categoria classicamente collegata all'evasione fiscale, ha ridotto il suo «tax gap», la differenza tra quanto effettivamente guadagnato e quanto dichiarato al fisco. In un solo anno la cifra sottratta all'Agenzia delle entrate si è ridotta di circa 1,8 miliardi.

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IL DATO
La buona notizia, insomma, è che l'evasione fiscale si può ridurre. Certo, il dato finale è ancora molto alto: 109 miliardi di euro comprese le mancate entrate contributive, i versamenti all'Inps. Sul fronte delle sole entrate tributarie il miglioramento è stato di 4,6 miliardi. Ma la propensione all'evasione rimane mediamente attorno al 21,3-21,4%, schizza al 27,4% se si parla di Iva e vola al 69,9% se si guarda all'Irpef pagato dagli autonomi.
Le imposte più evase sono l'Iva, con 35,9 miliardi, e l'Irpef sul lavoro autonomo e impresa, con una media 33,3 miliardi, a cui vanno sommati altri 5,3 miliardi di Irpef sul lavoro dipendente irregolare, per un totale di 38,6 miliardi. Per quanto concerne le entrate contributive, secondo l'ipotesi massima di stima, nella media 2014-2016 risulta un ammontare evaso pari a circa 11,4 miliardi di euro all'anno, di cui 8,6 miliardi circa a carico dei datori di lavoro e 2,7 miliardi a carico dei lavoratori dipendenti.

I MECCANISMI
A salire, senza ragioni apparenti, è invece l' evasione sulle accise dei prodotti energetici. Vale 2 miliardi e in un solo anno, tra il 2016 e il 2017 è salita di quasi 500 milioni. Non è un caso, quindi, che il settore è entrato nel mirino del governo che ha preannunciato misure con la prossima legge di bilancio. L'intenzione sarebbe quella di sconfiggere le frodi carosello che riguardano soprattutto le cosiddette «pompe bianche». L'Iva sulla benzina verrebbe versata direttamente dal venditore e non dall'acquirente. Un meccanismo che tecnicamente si chiama «reverse charge» e che è già stato applicato in Italia ad altri settori. Secondo alcune stime del governo in questo modo si potrebbero recuperare fino a 3 miliardi di euro. Inoltre nella Nota di aggiornamento del Def è scritto che per contrastare l'evasione fiscale Iva bisogna scoraggiare i fornitori di beni e servizi che non emette le fatture, attraverso «l'inasprimento delle pene», e allo stesso tempo incentivare il ricorso a pagamenti tracciati in luogo della moneta contante, anche «introducendo rilevanti agevolazioni fiscali» per i clienti. L' evasione Iva da omessa fatturazione, si legge nel documento del ministero dell'Economia, «si manifesta, principalmente, attraverso l'utilizzo del contante». Pertanto, nel programma del Governo è espressamente previsto che, «al fine di potenziare la lotta all'evasione fiscale, risulta necessario, non solo prevedere ma anche estendere e potenziare i pagamenti elettronici obbligatori, riducendone drasticamente i costi di transazione». L'intenzione del governo, come noto, sarebbe quella di recuperare dalla lotta all'evasione fiscale la cifra di 7 miliardi di euro in un solo anno.
 

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