dal nostro inviato ad Ankara
Migranti, grano ucraino e cooperazione economica. Il governo italiano oggi si sposta ad Ankara per affrontare con i colleghi turchi una lunga serie di dossier. Nel pomeriggio infatti si terrà il terzo vertice intergovernativo tra Italia e Turchia, primo degli ultimi dieci anni. A guidare la delegazione italiana sarà ovviamente il premier Mario Draghi che, dopo aver definito nell’aprile del 2021 “un dittatore con cui bisogna cooperare” il presidente Recep Tayyip Erdogan, ha avviato una lunga operazione distensiva, specie grazie al ruolo centrale rivestito dalla Turchia dall’inizio del conflitto ucraino. Quella di oggi è infatti la terza occasione in cui i due si confrontano dopo un breve bilaterale a margine del G20 di Roma (30 ottobre 2021) e dei vertici Nato di Bruxelles (24 marzo 2022). Assieme al presidente del Consiglio, a testimonianza dell’ampio raggio della cooperazione, sbarcheranno ad Ankara anche i Ministri Di Maio, Guerini, Lamorgese, Giorgetti e Cingolani. Così, dopo una visita al Mausoleo di Ataturk chiusa alla stampa, si terrà una lunga serie di incontri nel palazzo presidenziale della Capitale.
I DOSSIER
Vertici durante i quali, spiegano fonti diplomatiche, verranno firmati accordi e protocolli d’intesa.
GLI SCAMBI
A lavori terminati, a sera, si terrà una conferenza stampa congiunta Draghi-Erdogan in cui si farà il punto sui bilaterali, aggiornando una partnership che nei numeri è già di primo piano. La Turchia è infatti il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa, con le esportazioni italiane che nel 2021 hanno raggiunto il valore di 9,5 miliardi (+23,6%). Non solo. Anche a livello energetico c’è una notevole vicinanza, considerando che il gasdotto TANAP (Trans-Anatolian Pipeline), che attraversa la Turchia da est a ovest per poi collegarsi con la TAP (che arriva sulle coste pugliesi), rappresenta la terza rotta di approvvigionamento di gas per l’Italia dopo i flussi dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62.5%.