Draghi: l'Italia verso la riapertura. Green pass senza limiti

Il premier annuncia un calendario per eliminare tutte le restrizioni in vigore. Il provvedimento sulla certificazione valido soltanto per chi ha la terza dose

Draghi: «Vogliamo un'Italia sempre più aperta. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti»
Draghi: «Vogliamo un'Italia sempre più aperta. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 17:17

Il Green pass di chi ha ricevuto la terza dose (o due iniezioni più il superamento dell’infezione) sarà senza scadenza. Se una Regione finisce in fascia rossa, non si chiude tutto come era previsto fino a ieri, ma le limitazioni riguarderanno una piccola minoranza di cittadini: i non vaccinati. E soprattutto: «Nelle prossime settimane sarà fissato un calendario per l’eliminazione di tutte le restrizioni». Certo, non è la dichiarazione della fine della pandemia, ma il 2-2-22 sarà ricordato come il giorno in cui presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha cominciato il percorso per il ritorno alla normalità, a due anni dall’inizio della drammatica era del Covid. Le parole di ieri del premier, pronunciate nel corso del consiglio dei ministri che ha approvato (senza la Lega) un decreto che taglia drasticamente anche il ricorso alla Dad a scuola, vanno a sancire che lo stato di emergenza - proclamato il 31 gennaio 2020 - non sarà prorogato e il 31 marzo finirà.

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Direzione

Ha spiegato Draghi nel corso del consiglio dei ministri: «I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese.

I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo una Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi». Proprio in quelle ore, sono stati diffusi gli ultimi dati giornalieri sui contagi che confermano la rapida discesa della curva: 118.994 infezioni (il 28,8 per cento in meno del mercoledì della settimana precedente). E soprattutto: 348 posti letto in meno, rispetto al giorno prima, occupati da pazienti Covid. Ecco allora Draghi dire apertamente che il ritorno alla normalità è in corso: «Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti». Più tardi, nella conferenza stampa, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha parlato di «primi passi verso il tempo nuovo».

Nel decreto di ieri si va a depotenziare il sistema dei colori con cui si classificano le Regioni sulla base del numero dei ricoveri. Il bianco, giallo e arancione hanno già perso di significato, visto che non ci sono sostanziali differenze. Il rosso, che scatta quando le terapie intensive sono al 30 per cento e le aree mediche al 40 (traguardo che oggi appare non imminente in tutte le Regioni), prevede ancora una serie di restrizioni molto dure. Il governo ha deciso di riservarle solo ai non vaccinati, per tutti gli altri (la maggioranza dei cittadini) anche in rosso non cambierà nulla.

Autunno

Il governo ha anche previsto un correttivo al baco del sistema dei Green pass rafforzati. Per chi ha la terza dose (ma lo stesso vale anche per chi ne ha ricevute due e ha superato l’infezione) viene eliminata la data di scadenza, che resta fissata a sei mesi per tutti gli altri (quelli che sono fermi alla doppia iniezione o al monodose Johnson&Johnson). Senza un intervento, tra marzo e aprile milioni di persone a cui è stato somministrato il booster a settembre e ottobre, avrebbero visto perdere di validità il proprio Green pass, senza la possibilità di rinnovarla visto che non è prevista una quarta dose. In linea teorica, il prossimo autunno, se la pandemia rialzerà la testa e dovrà risultare necessaria una nuova campagna vaccinale per tutti, la scadenza potrà essere ripristinata.


Scenario

Ma lo scenario più realistico - al momento - è un altro: già a inizio estate le attività in cui c’è obbligo di Green pass saranno drasticamente tagliate, mentre in autunno una nuova vaccinazione sarà riservata solo alle categorie più a rischio, come anziani e fragili. Il decreto affronta anche il problema dei turisti stranieri che arrivano in Italia con un Green pass da doppia dose (ma valido da più di sei mesi e dunque per il nostro Paese scaduto) o immunizzati con un vaccino non riconosciuto da Ema (come Sputnik): «Per accedere ai servizi in cui è richiesto il pass, dovranno effettuare un tampone che vale 48 ore» ha precisato il ministro della Salute, Roberto Speranza al termine del consiglio dei ministri. Il percorso verso la normalizzazione prevede altre tappe, già definite nella riunione del consiglio dei ministri di lunedì: l’obbligo di usare le mascherine all’aperto è stato prorogato per dieci giorni, dunque scomparirà l’11 febbraio (quanto meno nelle Regioni attualmente in fascia bianca); lo stesso giorno potranno riaprire le discoteche, visto che anche il provvedimento che imponeva la chiusura scadeva il 31 gennaio, ma è stato prorogato di dieci giorni. Le nuove misure sui colori e sulla durata del Green pass da booster, così come quelle sulla scuola, entreranno in vigore da lunedì prossimo.

 

 

 

 

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