Coprifuoco, «via alle 22». Di Maio si unisce alla Lega. Niente quarantena per i G7

Coprifuoco, «via alle 22». Di Maio si unisce alla Lega. Niente quarantena per i G7
Coprifuoco, «via alle 22». Di Maio si unisce alla Lega. Niente quarantena per i G7
di Francesco Malfetano
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Venerdì 7 Maggio 2021, 22:01 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 10:53

«Il 16 maggio? Credo sia una data auspicabile per superare il coprifuoco, ma ovviamente non è un liberi tutti. Ci siamo passati altre volte». Così ieri il ministro degli esteri Luigi Di Maio, intervenendo all’Aria che tira su La7, ha stretto ulteriormente il cerchio attorno all’obbligo di rientrare in casa prima delle ore 22. In altre parole il limite orario appare ormai inviso a tutte le forze politiche che paiono tutte spingere almeno per una sua revisione. In maniera diversa però. Ed è questo ora l’oggetto del contendere. 

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La posizione più estrema tra le forze di maggioranza è notoriamente quella della Lega che, come Matteo Salvini ha già ampiamente anticipato, nel Consiglio dei ministri che si riunirà la settimana prossima per analizzare i dati e decidere quali misure rivedere, chiederà «la cancellazione del coprifuoco, fidandoci del buonsenso degli italiani».

Più possibilista Forza Italia. La delegazione ministeriale guidata dalla titolare degli Affari regionali Mariastella Gelmini (e completata da Brunetta e Carfagna) al Cdm siederà portando due opzioni. La prima è quella della Lega, la completa eliminazione, la seconda, più moderata appunto, amplierebbe il limite orario agli spostamenti fino alle 24. Com’è evidente si gioca ormai a carte scoperte. 

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Anche il Pd e il ministro Roberto Speranza, come trapela da ambienti vicini alla maggioranza, ormai sono pronti a cedere. Non è detto però che lo facciano del tutto e da subito. Per quanto quella di arrivare al coprifuoco a mezzanotte sembri l’ipotesi più probabile, qualora i dati non siano convincenti appieno (come si spera), si proverà a rilanciare sulle ore 23. Una via di mezzo che piace anche alle Regioni con i governatori che come ha spiegato il friulano Fedriga, presidente della Conferenza Stato-Regioni, hanno «sempre votato all’unanimità» per «spostare coprifuoco almeno dalle 22 alle 23». 

 

Presto però per dire come andrà a finire. Perché le 3 settimane attese dall’entrata in vigore del decreto riaperture dello scorso 26 aprile, si completeranno proprio il 16 maggio. Solo in quel momento si potrà avere davvero il polso della situazione, comprendendo se il lieve aumento dell’Rt causato dalle prime riaperture sia tollerabile e non il primo segnale che qualcosa non stia andando per il verso giusto. In quel caso infatti, sarebbe impensabile estendere i limiti orari consentendo, ad esempio, ai ristoranti di fare due turni a cena. Però, come sottolinea uno degli esperti del Comitato tecnico scientifico (il Cts non è però stato consultato al momento), «ormai il premier Draghi ha invitato tutto il mondo a venire in Italia. Non possiamo certo dire ai turisti di andare a dormire alle 22». 

Proprio quello degli spostamenti tra i diversi Paesi della Ue a fini turistici è l’altro tema caldissimo. Tant’è che ieri è finito al centro del G7 dei ministri della Salute svolto in video-conferenza. La proposta più netta è arrivata da Speranza: «Possiamo lavorare insieme, da qui al vertice del G7 ad Oxford dell’inizio di giugno, al superamento della quarantena per i viaggi tra i nostri Paesi, mantenendo la misura del tampone prima della partenza e all’arrivo». In altre parole, l’idea è di non obbligare a 5 giorni di quarantena (10 per i viaggiatori extra UE) i turisti che hanno deciso di spostarsi tra Italia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Canada e Usa. Una posizione futuribile, che vedrebbe la luce solo a giugno. Intanto però c’è già chi ha iniziato a muoversi. La Gran Bretagna ha infatti annunciato la revoca della quarantena per chi arriva sull’isola da una dozzina di paesi, ma non dall’Italia. Il governo britannico di Boris Johnson ha infatti istituito, a partire dal 17 maggio, un sistema a semaforo. Al momento però la luce verde è accesa solo per 12 Paesi, inclusi Portogallo, Israele e Gibilterra. Restano per ora in giallo, con quarantena obbligatoria, buona parte dei Paesi, compresi Italia, Francia e Spagna.

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