Covid Italia, ipotesi coprifuoco dalle 22. Cts: stretta già nel weekend, superare Dpcm. Il Pd chiede vertice urgente a Conte

Covid Italia, ipotesi coprifuoco dalle 22. Cts: stretta già nel weekend, superare Dpcm. Il Pd chiede vertice urgente a Conte
di Francesco Malfetano
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Venerdì 16 Ottobre 2020, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 21:11

Per ora si tratta solo di un'ipotesi. Un faldone di schemi e possibilità che, tra decine di altri, ora si sta facendo largo sul tavolo del governo: l'istituzione di un coprifuoco non è più del tutto inverosimile. Sull'onda lunga della crescita dei contagi, di quanto già stabilito in Francia e delle richieste degli imprenditori italiani che temono un lockdown natalizio, l'idea di chiusura generalizzata dalle ore 21 o dalle 22 fino all'alba, con relative sanzioni per trasgressori e recidivi, sta prendendo quota. 

Cts in pressing: stretta già nel weekend

«Alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi», è il pressing sul governo che arriva da ambienti del Comitato Tecnico Scientifico affinché si giunga a provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi che superino l'attuale Dpcm, anche in vista del weekend.

Oltre al coprifuoco sul tavolo c'è la didattica a distanza almeno per le scuole superiori. 

«Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d'intesa con le Regioni» ha ad esempio dichiarato Dario Franceschini, capo delegazione Pd al governo. 

Ipotesi coprifuoco per due settimane

La strategia che si ha in mente di varare, magari entro il Consiglio dei ministri di domani, porterebbe alla serrata delle saracinesche per bar, ristoranti e altri esercizi pubblici almeno per le prossime 2 settimane. Vale a dire in tempo per valutare l'impatto delle nuove misure adottate nei giorni passati, come la mascherina obbligatoria all'aperto e le cene in casa con massimo 6 persone. 

In pratica si tratta di disinnescare anche gli ultimi scampoli della movida rimasti in piedi e diventati, come ricostruiscono le catene dei contatti, un veicolo di contagio primario. Un compromesso che a Palazzo Chigi sembrano disposti ad accettare pur di evitare misure ancor più rigide come un lockdown nazionale o il tanto chiacchierato reset di due settimane (ovvero un lockdown a tempo, per allegerire la pressione sul sistema sanitario). 

Coronavirus nel mondo, nuovo record di casi in Germania, preoccupano Usa e Argentina

Impennata di casi di coronavirus in Europa e nel mondo. Non si ferma la diffusione della pandemia e a livello globale i decessi sono oltre 1 milione e 91mila, come certificano i dati della Johns Hopkins University, mentre i casi accertati superano i 38 milioni.

C'è da dire però, che guardando alle esperienze degli altri Paesi (Australia in primis, poi Francia e in parte il Regno Unito) ad oggi non è possibile definire che tipo di impatto si possa ottenere con un coprifuoco. Se per alcuni la restrizione sarebbe un ottimo modo per evitare assembramenti in locali chiusi - il riferimento è chiaramente alla movida - per altri, un coprifuoco avrebbe più che altro la funzione di deterrente. Restare chiusi in casa con il buio, a meno di non avere necessità comprovate, finirebbe per responsabilizzare le persone anche nelle ore di luce, ottenendo un duplice effetto benefico. Non resta che sperare che sia così. 

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