Conte-ter, si parte, ma la strada è in salita (ed è gelo del Pd sui responsabili)

Conte-ter, si parte, ma la strada è in salita (ed è gelo del Pd sui responsabili)
di Marco Conti
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 22:36

ROMA Alla fine Giuseppe Conte cede qualcosa e, dopo aver fatto ieri schierare molti esponenti grillini sulla tesi “mai più con Renzi”, è salito al Quirinale, ha incontrato Sergio Mattarella e al termine di una breve passeggiata ribadisce che i confini della sua maggioranza non cambiano ma non parla di possibile nuovo governo. Tantomeno di dimissioni.

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Marcia indietro fragorosa anche se non c’è nessuno concreto segno di apertura nei confronti di Italia Viva.

Qualcosa però si è mosso anche grazie al Pd, che dopo aver tergiversato per giorni, ha chiuso a Conte e alla pattuglia di stravaganti spin doctor che affollano Palazzo Chigi, sia le ipotesi del voto anticipato sia del possibile ingresso di “responsabili”. 

Matteo Renzi rinvia la conferenza stampa ma poi arriva e conferma le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotto. Adesso la parola passa a Conte che dovrà risalire il Quirinale e dimettersi. A meno che non decida di tornare sulla strada dei responsabili che però il Pd ha chiuso e che Sergio Mattarella teme vista la precarietà che avrebbe la maggioranza.

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