Conte-Grillo, dopo la telefonata resta il gelo (e salta il blitz a Roma). Oggi l'ex premier in conferenza alle 17.30

Conte-Grillo, c'è la telefonata ma resta il gelo (e salta il blitz a Roma). Oggi l'ex premier in conferenza alle 17.30
Conte-Grillo, c'è la telefonata ma resta il gelo (e salta il blitz a Roma). Oggi l'ex premier in conferenza alle 17.30
4 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Giugno 2021, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Un contatto, una telefonata, che sembrava aver sbloccato la trattativa. In realtà tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, nonostante il dialogo riaperto ieri, restano delle distanze su più temi. E sarà proprio l'ex premier a chiarirli oggi in conferenza stampa, annunciata per le 17.30 presso la Sala del Tempio di Adriano in piazza di Pietra a Roma. Si legge in questo senso anche il rinvio del blitz di Beppe Grillo nella capitale, inizialmente previsto già per le prossime ore. La chiacchierata non risolutiva ha fatto desistere per il momento il garante e fondatore del M5S, convinto che non sia utile rimettersi in viaggio. Tanto che secondo alcuni «le posizioni sarebbero inconciliabili e sia davvero difficile trovare un accordo». 

Giuseppe Conte, ecco il piano B: il suo partito (al 10-15%) ruberebbe voti a Pd e M5S

«Conte e Grillo? Vorrei che avessero la consapevolezza che stanno affrontando un problema non solo loro - ha detto Pier Luigi Bersani ad Agorà -.

Come passare da un movimento a un soggetto politico stabile, se non vogliono chiamarlo partito, è un problema serio e che riguarderà anche l'Italia del futuro. Questo comporta strappi dolorosi ma non ragionino solo guardandosi la punta delle scarpe ma pensino al futuro della politica italiana».

La telefonata tra Conte e Grillo: resta lo stallo

La telefonata tra Grillo e Conte sembrava aver aperto la porta ad un tentativo di ricomposizione della frattura all'interno del Movimento. Il garante, raccontano fonti accreditate, avrebbe rinunciato ad alcuni punti contesi con Conte, come quelli relativi alla comunicazione e alle nomine che rimarrebbero in mano al nuovo capo politico. Grillo manterrebbe il ruolo di garante come richiesto anche da diversi parlamentari nelle ultime ore. «Come farà ora Conte a dire di no?» hanno commentato i parlamentari 5 Stelle che sperano ora di poter portare a casa la pace tra i due contendenti.

Ma la partita non è affatto chiusa, anzi. Chi ha sentito Giuseppe Conte dopo la telefonata riferisce che continuano ad esserci distanze con il fondatore del Movimento e che i nodi principali non sarebbero stati ancora sciolti. «Si sta lavorando, il finale non è ancora scritto» e la possibilità di trovare un'intesa esiste ma esiste anche l'opzione contraria. Ma il tempo corre. La terza opzione, oltre al sì o al no, e cioè quella di dire la sua ma non con una parola definitiva, continua ad essere una possibilità concreta. Insomma, un nuovo passaggio interlocutorio.

Tra i cosiddetti «contiani» prevale tuttavia il pessimismo. Lo show di Grillo davanti ai deputati è stato così violento da minare non solo il rapporto di fiducia reciproco attuale ma tale da mettere a repentaglio anche la prospettiva per una futura collaborazione. Grillo, si fa notare, «vuole mantenere il potere che ha nel Movimento» e questo non è conciliabile con l'assunzione di responsabilità che spettano ad un capo politico. Tant'è che già si ragiona non solo della possibilità che possa nascere il partito di Conte, ma anche di come organizzare quello che resterebbe del Movimento di Grillo. La previsione, si racconta, è che se tutto dovesse saltare si torni a quanto deciso agli Stati Generali, con la nomina di un consiglio direttivo. Se scissione sarà, nel M5s potrebbe tornare la leadership collegiale. Un'opzione che potrebbe essere gradita da molti parlamentari. Anche se la maggioranza tifa apertamente per un accordo. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA