PESARO - L’effetto speciale dell’elezione del consiglio provinciale, svoltasi sabato scorso, è che i primi degli eletti delle due liste, che si sono contese i 12 seggi disponibili, sono nominalmente esponenti del centrodestra, ovvero Maurizio Gambini per “La casa dei Comuni” e il giovane Domenico Carbone per “Provincia in Comune”
.
Il patto trasversale
È l’effetto del patto elettorale stretto - sotto l’egida del presidente piddino della Provincia Giuseppe Paolini, che prosegue il proprio mandato - da Forza Italia con il Pd e il Movimento 5 Stelle. È riuscita la strategia rivendicata dall’assessore regionale Stefano Aguzzi per dare rappresentanza al centrodestra nella maggioranza della Provincia, ente che gestisce alcune competenze cruciali per i Comuni, tanto che dei 9 consiglieri eletti dalla lista, 2 (su 3 candidati) sono dell’area di Forza Italia: Gambini, che appunto è addirittura il primo, e Fernanda Sacchi, settima.
In questa elezione di secondo livello, in cui potevano votare 637 tra sindaci e consiglieri dei 50 Comuni della provincia di Pesaro Urbino, la prima lista ha ottenuto 348 voti, la seconda 108; considerando anche le schede bianche (12) e nulle (6) la partecipazione al voto è risultata del 74,41%. Per la ripartizione dei seggi i voti vengono ponderati in base alla popolazione con un indice diverso per 5 fasce (tendenzialmente quanto più il comune dell’elettore è grande, tanto più il voto pesa).
Tutti gli eletti e i voti reali
Perciò questo è l’ordine degli eletti della prima lista (tra parentesi i voti assoluti): 1) Maurizio Gambini (37), 2) Mauro Dini (69, realmente il più votato), 3) Massimo Seri (21), 4) Chiara Panicali (10), 5) Mirco Zenobi (41), 6) Marila Girolomoni (21), 7) Fernanda Sacchi (42), 8) Palmiro Ucchielli (16), 9) Alessandro Piccini (41). Non eletti Cinzia Ferri (20), Donatella Paganelli (17) ed Elia Rossi (9).
Tre gli eletti della seconda lista, fondata sull’intesa tra Lega, Fdi, Udc e Civici Marche: 1) Domenico Carbone (25), 2) Enrico Rossi (31), 3) Roberto Biagiotti (21). Non eletti, nell’ordine: Luigi Scopelliti (7), Giacomo Martinelli (12), Giacomo Toccaceli (5), Ombretta Ghironzi (6). Non hanno preso preferenze, a riprova della tattica per convogliare i voti su altri candidati, Arianna Bottin, Cristina Cannas e Marianna Magrini. Adesso il presidente Paolini deve assegnare la vicepresidenza e le deleghe nell’ambito della sua maggioranza.