«Fano non è la città dei bambini, non basta chiudere un giorno l'Adriatica». Protesta il comitato per una viabilità sostenibile

«Fano non è la città dei bambini, non basta chiudere un pomeriggio l'Adriatica». Protesta il comitato per una viabilità sostenibile. I bambini dell'esperienza "A scuola andiamo da soli" rimasta sporadica
«Fano non è la città dei bambini, non basta chiudere un pomeriggio l'Adriatica». Protesta il comitato per una viabilità sostenibile. I bambini dell'esperienza "A scuola andiamo da soli" rimasta sporadica
di Massimo Foghetti
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Venerdì 2 Giugno 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 12:03

FANO - Non basta organizzare “La città da giocare” una volta all’anno per realizzare il progetto “Fano la città dei bambini” e non basta nemmeno costruire dei percorsi protetti all’insegna di “Andiamo a scuola da soli” per rendere veramente la città a misura di bambino com’era negli intenti originari del progetto redatto dal pedagogo Francesco Tonucci. Lo afferma il comitato per una viabilità sostenibile che si batte perché la viabilità fanese sia sicura in ogni quartiere e consenta ai più piccoli di conquistarsi con sicurezza i loro spazi gioco. 

Le parole di Tonucci

Poco più di un mese fa, lo stesso Francesco Tonucci nel suo discorso di ringraziamento per aver ricevuto il premio Fortuna d’Oro, diceva: «Ecco, vorrei che la mia città mi aiutasse, che mi desse motivi importanti per invitare le città del mondo a Fano, per vedere concretamente cosa significa ascoltare i bambini e tener conto delle loro proposte».

Qualcosa si è fatto: domenica scorsa, una delegazione di Lione era in visita al Fano, proprio per imparare come si adegua la città alle esigenze dei bambini.

Ma avranno veramente imparato qualcosa?

La Città dei bambini, idea nata e applicata a Fano nel 1991 su un terreno allora fertile, era approdata ad una interessante iniziativa pubblica capace di coinvolgere educatori, scrittori, architetti, uomini di scienza, di cultura, politici... bambini. Si era così diventati consapevoli che vivere la città con la separatezza di spazi, funzioni, e quindi di vita, non solo è un fatto limitativo per i bambini e per le persone più deboli ma per tutti i cittadini. Fano la città dei bambini sarebbe diventata così il sinonimo di “città per tutti”.

Le esperienze sporadiche

«L ‘eredità che ha lasciato in Fano questo felice momento – afferma il comitato per una viabilità sostenibile - purtroppo oggi è poco leggibile nel nostro quotidiano: l’esperienza dell’ Andiamo a scuola da soli, iniziata al Poderino e al Vallato, è visibile in qualche segnale stradale di allora; la pista pedonale e ciclabile dell’Arzilla, pensata per l’andare a scuola in sicurezza dei bambini di Gimarra, è oggi la ciclabile per raggiungere la movida del Lido senza più il fascino originario di percorso nella natura del torrente; la piccola area da gioco dietro la palestra Trave è stata trasformata, dopo anni di abbandono, in “sgambatoio” per cani; le aree libere, i cosiddetti vuoti urbani (aree catastalmente improduttive) vengono trasformate in aree parcheggio per camperisti o piste di pump trak; le strade comunali dismesse sono dimenticate e impraticabili; i torrenti e i fiumi non sempre sono raggiungibili in sicurezza».

Per il comitato siamo lontani dopo oltre 30 anni a realizzare il progetto come avrebbe voluto Tonucci, il quale ha ribadito: «Bisogna crederci e trasferirlo nella politica quotidiana».

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