Pesaro, le ecoisole non decollano: via Giordano Bruno è una pattumiera, la rabbia dei commercianti

Pesaro, via Bruno è una pattumiera: la rabbia dei commercianti
Pesaro, via Bruno è una pattumiera: la rabbia dei commercianti
di Letizia Francesconi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Gennaio 2023, 04:20

PESARO Lo scatto che arriva da via Giordano Bruno, soprattutto dopo i giorni di festa e i maggiori consumi delle famiglie, è inequivocabile. Cassonetti stracolmi di plastica e cartone, oltre ad altri sacchetti rigonfi di rifiuti lasciati a terra e sulla copertura delle ecoisole intelligenti. I normali passaggi degli operatori di Marche Multiservizi per lo svuotamento, non sono sufficienti. Attività e residenti chiedono più controlli degli ispettori ambientali, che dovrebbero vigilare sugli abbandoni e limitare le criticità, e invece da più settimane le ecoisole della differenziata di questo tratto di centro storico, si riempiono velocemente e spesso strabordano. Plastica e cartone in particolare sono lasciati fuori accanto ai cassonetti e non lascia certo una bella immagine agli oggi dei passanti.  


Il nodo


Che ci sia un problema con la raccolta dei rifiuti nelle postazioni delle ecoisole informatizzate, è noto anche al presidente del quartiere Centro, Luca Storoni. Ci sono alcuni cassonetti tuttora non funzionanti fra le cinque postazioni, che non possono essere aperti e si richiedono per interventi urgenti per la loro manutenzione e ripristino. Il quartiere chiede poi un’intensificazione dei controlli, e se necessario un’attività di sensibilizzazione e verbali per frenare il fenomeno degli irrispettosi della raccolta differenziata. Succede infatti che utenti non residenti nella zona A riservata alla raccolta smart, scaricano o meglio abbandonano i rifiuti fuori dai cassonetti intelligenti anzichè osservare gli orari del porta a porta tuttora in vigore fuori dalla fascia di sperimentazione.


Le voci


«Siamo la via più dimenticata del quadrivio – chiosa Fabrizio Bezziccheri dell’Osteria Pasqualon – il vero problema di questo sistema di raccolta ricade tutto su noi attività di ristorazione e pubblici esercizi.

Il conferimento dell’umido in particolare, non coincide ancra con il ritiro per fasce orarie da parte degli operatori. Siamo costretti, nelle ore del pranzo e fino a sera, intorno alle 22.30-23 a lasciare in un piccolo spazio interno al ristorante, non disponendo di una dispensa o di uno scoperto esterno, anche tre-quattro sacchetti di indifferenziato, che spesso raddoppiano alla chiusura, e che poi lasciamo vicino alle ecoisole per il ritiro. Non solo. Siamo una delle poche vie, dove i cantieri di ristrutturazione o non partono o vanno avanti a piccolissimi passi, ed ancora dove ci sono diverse vetrine e saracinesche lasciate in totale stato di abbandono, senza che nessuno faccia nulla per migliorare questa situazione».


La segnalazione


Il titolare del piccolo Piada Burger, Claudio Vimini proprio ieri ha segnalato alla polizia locale e all’assessore all’Operatività Enzo Belloni, il nodo dei rifiuti: «La realtà che si vive in questa piazzetta è sotto gli occhi di tutti. Auto dei residenti lasciate in sosta di fronte alla batteria di cassonetti che impediscono spesso pulizia o svuotamenti, cumuli di rifiuti abbandonati, per non parlare poi dello stato di degrado dei bagni pubblici, segnalato al Centro operativo, per la maggior parte del tempo chiusi ma con luci accese spesso anche tutta la notte, la sporcizia poi lungo la via è una costante, siamo noi attività, come il collega dell’osteria Pasqualon gli unici che puliamo la pavimentazione, perché mezzi di spazzamento qui non se ne vedono». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA