Unico vescovo per Pesaro e Urbino, è polemica: «Decisione del Papa nel 2013, Gambini non ha fatto nulla»

Unico vescovo per Pesaro e Urbino, polemica politica: «Decisione del Papa dal 2013, Gambini non ha fatto nulla»
Unico vescovo per Pesaro e Urbino, polemica politica: «Decisione del Papa dal 2013, Gambini non ha fatto nulla»
di Eugenio Gulini
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Venerdì 24 Giugno 2022, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 04:08

URBINO  - Massimo Guidi ha attestato, giorni fa, che “da mesi si era a conoscenza della situazione e si era preoccupati”. Forse il vicesindaco è restato un po’ indietro visto che da oggi è pubblico l’editoriale del “Nuovo Amico”, il settimanale interdiocesano che rimarca: «Unico Vescovo, progetto che la Santa Sede ha delineato riguardo all’Arcidiocesi di Urbino, Urbania, Sant’Angelo in Vado allo scadere del mandato di Monsignor Giovanni Tani per raggiunti limiti di età… sarebbe nella linea indicata già nel maggio 2013 da Papa Francesco che rivolgendosi all’assemblea dei vescovi affermò che “le diocesi italiane sono troppe”». In pratica, fatti due conti, la vigilia dell’elezione a primo cittadino di Maurizio Gambini. 

L'azione di Galluzzi 20 anni fa

«In tutto questo tempo, ben 8 anni – sottolinea l’opposizione di Pd e Viva Urbino - oltre alla preoccupazione non si è stati in grado di mettere in campo un’azione efficace. Circa 20 anni fa, quando si palesò lo stesso rischio, l’Amministrazione e il sindaco di allora, Massimo Galuzzi, coinvolsero i rappresentanti delle altre istituzioni cittadine, e il primo cittadino si recò a Roma, portando a casa il risultato di mantenere la Diocesi in Urbino».


Si parla di una lettera inviata tempo addietro alle autorità del clero. «Non ha raggiunto nessun obbiettivo e non siamo stati né informati né resi partecipi».

Viene chiesto di fare fronte comune… «Quando si nega ogni possibilità di spazio e dialogo; quando le idee e le proposte da noi espresse vengono sistematicamente ignorate!».

Una città spogliata

Il vostro appoggio alla città e ai cittadini? «Non mancherà, come sempre saremo responsabili e attivi. Non ci accodiamo, però, al pianto inutile di chi accusa non si sa chi di depredare e spogliare Urbino. Il nostro è un appoggio alle richieste che si andranno ad avanzare per il bene della comunità, ma, ancora una volta, evidenziamo un’azione amministrativa che, oltre a proporre catrame, forati e cemento, a fare compra-vendite di proprietà, oltre a smantellare servizi e attività rivolte ai giovani e ai cittadini, a spaccare la cittadinanza in fazioni, non ha saputo proporre e portare avanti un solo progetto generativo. 

«Diversità e molteplicità vanno salvaguardati: Urbino è riuscita nel tempo a strutturare un sistema di opportunità di cui, a ricaduta, ha giovato e trovato beneficio tutto il contesto locale e occorre agire con nuovo entusiasmo, con nuove forze e competenze per recuperarle e potenziarle, cambiando completamento l’attuale atteggiamento». 

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