Variante Gimarra, necessari altri 10 milioni. Parere della Soprintendenza prevedibile: i conti per le gallerie noti da oltre un anno

Variante Gimarra, necessari altri 10 milioni. Parere della Soprintendenza prevedibile: i conti per le gallerie noti da oltre un anno
Variante Gimarra, necessari altri 10 milioni. Parere della Soprintendenza prevedibile: i conti per le gallerie noti da oltre un anno
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 2 Settembre 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 13:07

FANO - Il forte impatto paesaggistico dell’opera e la scadenza fissata al 31 dicembre per l’utilizzo dei 20 milioni di euro di finanziamento statale: sono questi gli ostacoli, in ordine di priorità, alla realizzazione della variante di Gimarra dell’interquartieri secondo lo studio di fattibilità della società Abacus.

Compromesso il paesaggio
Nonostante lo stupore espresso dall’amministrazione comunale nella sua prima reazione, non è una sorpresa il parere della Soprintendenza Archeologia Paesaggio e Belle Arti comunicato nella conferenza dei servizi di mercoledì scorso per chiedere modifiche al progetto e tracciati alternativi.

Infatti, lo studio Abacus per contenere i costi entro i 20 milioni di euro del fondo di coesione e sviluppo infrastrutture 2014 - 2020 ha previsto profonde trincee laddove nel precedente studio Sintagma erano valutate le gallerie artificiale (scavo ricoperto) e naturale (foro nella collina).

La Soprintendenza rileva nel percorso sui pendii collinari diverse criticità che compromettono i valori paesaggistici della zona.

Le indicazioni ora sono quelle di privilegiare l’attraversamento di zone pianeggianti, non a destinazione agricola, e i tratti in galleria. 

Lo studio Sintagma

Da oltre un anno, ovvero dalla consegna dello studio Sintagma che ha riconsiderato le spese stimate dal precedente studio interno del Comune, è noto che per un’opera sostenibile sul piano paesaggistico e ambientale è necessario prevedere un aggravio dei costi di circa 10 milioni di euro per realizzare in galleria i tratti nei punti più sensibili che fronteggiano il mare (nel parere la Soprintendenza si accontenta di gallerie artificiali molto meno onerose di quelle naturali).

Su questa stima dovrà essere calcolato il rincaro delle materie prime ma secondo l'amministrazione comunale il ricorso a tratti di galleria artificiale potrebbe comportare un aumento dei costi dell'opera inferiore a 10 milioni di euro. Una valutazione attuale in base alle modifiche richieste dalla Soprintendenza è stata chiesta allo studio Abacus, che la consegnerà la prossima settimana.

Il Comune di Fano è in grado di sostenere questa spesa ulteriore per la sua capacità finanziaria di contrarre mutui (è uno degli enti locali meno indebitati delle Marche) e per le risorse dell’avanzo di amministrazione (che nonostante nell'ultimo anno siano state utilizzate per vari investimenti presentano ancora 8,2 milioni di euro disponibili più 200mila euro per spese di investimento).

La mancanza di coraggio della giunta

Ma finora sono mancati il coraggio e volontà politica della giunta comunale di affrontare questa esigenza amministrativa nonostante il vicesindaco Cristian Fanesi dica che questa è un’opera storica per Fano - come effettivamente è - perché libera l’imbuto viario di via Roma davanti all’arco d’Augusto dal traffico da e per l’A14 e la superstrada Fano-Grosseto, dà agli abitanti di Gimarra uno sbocco viario alternativo all’asfittica statale Adriatica e offre in prospettiva un percorso esterno alla città al traffico di attraversamento di Fano della stessa statale con il raccordo alle opere compensative della terza corsia dell'A14 e la futura realizzazione della variante all'Adriatica a Sud.

La critica del Comune

La critica del Comune alla Soprintendenza verte sull’invito dell'ente a fare passare la strada intorno alla pista di atletica Zengarini, che oltre all’impatto sui frequentatori dell’impianto sportivo intaccherebbe la visione viaria generale rendendo tecnicamente più difficile e finanziariamente più oneroso il raccordo a Belgatto con le opere compensative della terza corsia dell'A14. Il disappunto dell'amministrazione comunale dipende dal fatto per il percorso progettato è quello già previsto nel Prg in vigore approvato dalla stessa Soprintendenza.

La scadenza dei fondi

Il secondo ostacolo, tanto più per le modifiche richieste e la necessità di trovare fonti di finanziamento integrative, è la scadenza a fine anno per l’aggiudicazione dei lavori, pena la perdita dei 20 milioni statali. Il termine nel 2021 è stato già dilazionato di un anno; il Comune ha chiesto un’ulteriore proroga alla Regione, con cui fu firmata la convenzione nel 2018. La Regione ora dovrebbe perorare l’istanza al Governo avendo la stessa esigenza per altri fondi come quelli per la ciclovia del Metauro.

La perdita di quei 20 milioni di euro per la grande viabilità messi a disposizione 4 anni fa della città di Fano costituirebbe un eclatante fallimento della giunta Seri non emendabile.

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