Maltempo e danni, Palmiro Ucchielli (Vallefoglia) guida la protesta dei sindaci esclusi: «4 milioni? Sono briciole discriminatorie»

Maltempo e danni, Palmiro Ucchielli (Vallefoglia) guida la protesta dei sindaci esclusi: «4 milioni? Sono briciole discriminatorie»
Maltempo e danni, Palmiro Ucchielli (Vallefoglia) guida la protesta dei sindaci esclusi: «4 milioni? Sono briciole discriminatorie»
di Vèronique Angeletti
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Sabato 27 Maggio 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 12:30

PESARO -  «Quattro milioni per sette Comuni; quattro briciole discriminatorie». È la dura protesta del sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli, all’indomani dello stato di emergenza riconosciuto dal Governo per il maltempo che ha colpito il Pesarese il 16 maggio. Stato che si basa sui sopralluoghi fatti dai tecnici della Protezione civile nazionale a Pesaro, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Sassocorvaro-Auditore, Fano e Urbino.

Ma altri territori hanno subito danni, come Vallefoglia e ora il sindaco non capisce perchè è rimasto fuori: «Nessun risarcimento è stato riconosciuto benché i danni avuti siano stati ingenti e onerosi sia per i Comuni che per i cittadini stessi che hanno subito allagamenti e danni alle abitazioni».

E con lui protestano altri primi cittadini. «Sono rari i territori nel Pesarese che non hanno delle strade franate o dei ponti danneggiati - interviene il sindaco di Fratte Rosa, Alessandro Avaltroni - e non vedere riconosciuti i danni fa pensare che per il Governo ci siano figli e figliastri». Sul desk della Protezione civile, ci sono già conti certificati. Solo il computo di Pesaro supera 11 milioni e quello della Provincia sulla viabilità ammonta a 25 milioni.

Per colpa di esondazioni, smottamenti, cedimenti delle carreggiate sono almeno 76 le strade provinciali franate. «Capisco le preoccupazioni dei sindaci - interviene il presidente Giuseppe Paolini, che si definisce «del tutto insoddisfatto» - la gran parte dei danni sono stati registrati nelle aree interne oggi a rischio isolamento. Servono 25 milioni: ci chiediamo come facciamo a sistemare le strade se arriva un contributo di 4 milioni per sette Comuni in tutto. Speriamo che siano riviste le cose. La Regione nella persona del Presidente Francesco Acquaroli, ci ha assicurato il suo interessamento per fare rientrare nello stato di emergenza il maggior numero di Comuni».

«Abbiamo bisogno di aiuto - ribadisce il sindaco di Pesaro Matteo Ricci - Il primo elenco non è sufficiente, sono molti di più i Comuni colpiti e che attendono risposte. Nel nostro caso occorre un ristoro, un indennizzo: abbiamo un elenco di danni molto consistente. Tanti danni in aziende, che hanno dovuto buttare materiali, e al patrimonio pubblico: impianti sportivi. Tantissime frane, smottamenti, strade interrotte». La speranza è che il provvedimento sia solo un primo stanziamento legato all’emergenza.

«Di fatto - spiega Filippo Gasperi, il sindaco di Gradara - stiamo procedendo come indicato dalla Regione e dalla Protezione civile, elencando danni, interventi già effettuati, interventi da fare entro lunedì 29. Poi, in un modo unitario, tutta la Provincia con il presidente Paolini e il prefetto Greco, invierà una richiesta  ufficiale in Regione e, per conoscenza, al Governo per fare allargare in un modo significativo il perimetro dello stato di emergenza e i benefici che, in automatico, il provvedimento comporta. Non si tratta di chiedere più del dovuto ma che ci sia dato in proporzione alla distruzione effettivamente avuta».

«È stata attuata - ribadisce Ucchielli - una discriminazione che non tiene minimamente conto della dura realtà che ha pesantemente colpito il nostro comune e i Comuni limitrofi. Sono rammaricato e dispiaciuto». Cita e localizza frane, argini rotti, fossi esondati. «A Pergola, sono più di 15 i punti in cui le criticità sono gravi - dichiara la Sindaca Simona Guidarelli -. In alcuni tratti non passano i pulmini scolastici e, quindi, nemmeno i mezzi di soccorso. Riguarda strade di campagna che, spesso, servono pochissime abitazioni ma non possono essere lasciate così. Monopolizzeranno spese notevoli e dovremmo cambiare per forza le nostre priorità». 
 

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