Vallefoglia, doloso il rogo che ha distrutto la Top Line: ha colpito la mano di un professionista degli incendi

Vallefoglia, doloso il rogo che ha distrutto la Top Line: ha colpito la mano di un professionista degli incendi
Vallefoglia, doloso il rogo che ha distrutto la Top Line: ha colpito la mano di un professionista degli incendi
di Gianluca Murgia
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Martedì 29 Ottobre 2019, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 09:31

VALLEFOGLIA - Quell'incendio fu doloso. Il 24 settembre scorso qualcuno ha scardinato e aperto una porta secondaria, sul retro dell’azienda, e si è introdotto all’interno della Top Line, ditta di mobili di via Lorenzetti, Piana di Talacchio, comune di Vallefoglia.
 

 

Pochi minuti dopo aver predisposto e innescato le fiamme nella prima arcata, la stessa persona (forse non da sola) ha raggiunto il “magazzino 2” e guadagnato l’uscita, velocemente, aprendo un maniglione antipanico che dava sulla parte frontale dell’azienda: in quel passaggio ha azionato l’allarme del sensore volumetrico collegato al telefono del titolare, Francesco Natali, 40 anni, che pochi minuti prima stava giocando a calcetto con gli amici. 

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Erano le 22.46 e all’interno dei 6mila metri quadri di azienda, di lì a poco, si sarebbe scatenato un devastante inferno di fiamme. Nell’area in cui il rogo si è inizialmente sviluppato, straordinariamente circoscritto, non era presente nulla di infiammabile o elettrico in grado di provocare corto circuito, scintille o surriscaldamenti. Qualcosa di altamente combustibile è stato portato all’interno della Top Line. Le certezze, al momento, sono due: la dolosità delle fiamme e, ancora più inquietante, la mano di un professionista all’opera.
 
Qualcuno che potrebbe essere stato assodato, su commissione, per radere letteralmente al suolo (come poi è accaduto) l’azienda. Ieri è avvenuto il dissequestro dell’intera area, nei prossimi giorni questo permetterà ai periti un’esatta stima dei danni che, al momento, sono ipotizzabili, solo per la Top Line, tra l’1,5 e 1,7 milioni di euro. I capannoni, come risaputo, sono di proprietà del Gruppo Spar (la Top Line era in affitto) ed erano assicurati contro l’incendio: in questo caso i danni supererebbero i 2 milioni di euro.

Nessuna minaccia ricevuta
Non risultano minacce ricevute o collegamenti di qualsiasi stampo mafioso. Le indagini degli inquirenti, ancora in corso, avrebbero però un indirizzo preciso. Nella ricostruzione dei fatti sono emersi altri particolari angoscianti: le fiamme, inizialmente localizzate nel retro dell’azienda, alte quasi sei metri, avrebbero seguito una traccia preconfezionata e studiata fino a innescare, dopo circa un’ora e quaranta minuti, mentre i vigili erano già all’opera e avevano praticamente circoscritto le fiamme alla presenza del titolare, una deflagrazione devastante, simile a una bomba, capace di creare nei minuti immediatamente successivi lingue di fuoco di oltre 25 metri, spaccare tutti i vetri dell’azienda, incrinare e spostare un muro portante dell’azienda e ustionare al braccio un vigile nonostante la tuta protettiva. 

L’inferno in pochi minuti: dopo due ore l’azienda era già un cumulo di macerie infuocate. Chi ha fatto questo - è l’ipotesi di una fonte - non ambiva tanto a distruggere la merce (sarebbe bastato un incendio più piccolo) ma a far radere al suolo i capannoni. L’aver azionato senza volerlo il sistema d’allarme ha, con ogni probabilità, scombinato temporalmente i piani della mano incendiaria. Se durante quell’ora trascorsa tra il primo rogo e l’esplosione, con il fuoco importante ma circoscritto, qualcuno si fosse introdotto all’interno nel tentativo di salvare il salvabile nelle arcate attigue sarebbe stato investito da un’onda di fuoco. 

Accordo con la grande distribuzione
La Top Line ha ripreso a lavorare tenendo aperto, subito, nonostante i comprensibili disagi, l’unità numero 2 di Talacchio, prendendo in affitto altri 3.300 metri quadri sempre nella Piana e, a breve, aprendo altri 4.700 metri quadri della ex Pentamobili a Villa Fastiggi (che diventerà il quartier generale): totale 12mila metri quadri di produzione e lavoro. Questo, grazie alla esclusiva determinazione del titolare sostenuto unicamente dai suoi dipendenti, clienti e fornitori. Una grande famiglia rimasta in piedi nonostante una catastrofe economica che comprende, oltre ai danni, circa due mesi di mancata evasione degli ordini previsti. Solo a fine novembre l’attività riprenderà a pieno ritmo. Ma la risposta imprenditoriale della Top Line è stata straordinaria e, proprio in questi giorni, potrà contare su un nuovo importantissimo accordo commerciale con un colosso della grande distribuzione.

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