Biodigestore, progetto pronto a partire: «Terminato entro fine 2022, porterà 50 posti di lavoro»

Biodigestore, progetto pronto a partire: «Terminato entro fine 2022, porterà 50 posti di lavoro»
Biodigestore, progetto pronto a partire: «Terminato entro fine 2022, porterà 50 posti di lavoro»
di Thomas Delbianco
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Martedì 1 Giugno 2021, 08:50

PESARO - É a un punto di svolta il progetto dell’impianto di biodigestore che verrà realizzato nella piana di Talacchio, nel territorio del Comune di Vallefoglia, ma che sarà al servizio dell’intera comunità. Lo scorso 26 aprile la società Green Factory ha presentato alla Provincia di Pesaro e Urbino l’istanza formale per l’autorizzazione ambientale e a breve, nella fase successiva, verrà avviata la Conferenza dei servizi.

«Contiamo di completare i lavori, che vedranno impegnate 14-15 persone e dureranno più di un anno, entro il 31 dicembre 2022 - spiega in proposito l’amministratore unico di Green Factory Mauro Tiviroli che è anche l’amministrato delegato di Marche Multiservizi - Parliamo di un investimento importante per il territorio, pari a oltre 35 milioni di euro, con una ricaduta occupazionale, una volta a regime, di 50 unità impiegate». L’impianto integrato di biodigestione anaerobica e compostaggio, il cui progetto è stato presentato ieri mattina ufficialmente nell’auditorium Mms di via Toscana, con una superficie coperta di 22.000 metri quadri, sarà circondato da circa 500 piante, tra cui 100 ulivi e altrettanti pioppi: un perimetro verde che renderà il tutto meno impattante alla vista. «Questa operazione mette insieme competenza, conoscenza, professionalità e anche il coraggio di fare qualcosa di nuovo. Chi fa viene accusato, che non fa rischia di essere premiato», aggiunge a questo proposito Tiviroli, rispondendo indirettamente alle critiche che in tutto questo tempo sono state sollevate nei confronti dell’impianto. 

Le riserve

E il presidente di Marche Multiservizi Daniele Tagliolini, restando nell’ambito delle riserve e dei dubbi che forze politiche e comitati hanno espresso verso il biodigestore, è convinto che «le comunità potranno rendersi conto dell’idea e del cuore di questo progetto».

L’architetto Marco Gaudenzi che si è occupato del piano ha ripercorso le tappe, anche mostrando gli schizzi e le prime bozze del progetto, fino all’elaborato definitivo. «Questo impianto - puntualizza - lavora come uno stomaco del corpo umano, esponendo all’esterno solo le sue energie. E grazie alle tecnologie, ha un’aspirazione che tratterà tutte le sue emissioni in termini di cattivi odori all’interno, portando fuori solo ciò che andrà a far parte del contesto naturale circostante». Il processo di lavorazione del biodigestore è stato illustrato dal direttore della Divisione Ambiente di Marche Multiservizi Franco Macor: «I rifiuti verranno trattati nella fase aerobica, producendo biometano (6 milioni Nmc/a), mentre con la fase anaerobica verrà prodotto il compost (28.000 t/a)». Tiviroli rimarca che «la costituzione di Green Factory va a dare concreta attuazione e valorizzazione dell’impegno di tutti i cittadini sul tema della raccolta differenziata. Per chiudere il cerchio dell’economia circolare serve anche un’impiantistica adeguata e articolata. Questo progetto porta benefici sugli obiettivi fissati da Agenda Onu e sulla de-carbonizzazione. Inoltre, meno inquinamento ambientale, riducendo il numero dei trasporti di rifiuti con i camion fuori regione, e ricadute sociali in termini di occupazione e impegno verso il territorio. Pensiamo anche alle attività economiche della zona, bar e ristoranti, che lavoreranno di più con le persone impiegate durante i mesi di cantiere». 

La riflessione

E ancora il presidente Tagliolini sottolinea, infine, che «nel progetto del biodigestore sono state rispettate da parte di Green Factory tutte le indicazioni che erano arrivate dal consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi». 

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