Vallefoglia, accusa l'ex di stalking:
finisce condannata per diffamazione

Vallefoglia, accusa l'ex di stalking: finisce condannata per diffamazione
di Luigi Benelli
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Martedì 26 Febbraio 2019, 04:50
VALLEFOGLIA - Accusa l’ex di stalking, finisce condannata per calunnia. Ma non verso il compagno, bensì verso i vertici della Questura di Pesaro. Una storia con effetto boomerang che parte da Urbino e finisce a Pesaro. Lei è una donna sulla quarantina, pesarese che aveva denunciato l’ex alla procura della repubblica di Urbino per stalking ovvero atti persecutori. Ma le indagini non hanno trovato terreno fertile e il caso fu archiviato. Lei si rivolse alla Questura di Pesaro per chiedere un ammonimento da parte del questore.
  
Si tratta di un provvedimento in cui si invita il destinatario a tenere un comportamento conforme alla legge e smetterla con gli atti persecutori. In caso di recidiva il reato penale è aggravato se il soggetto era stato già ammonito. Partite le indagini, anche quella richiesta non era stata concessa. «Secondo la Questura non sussistevano gli elementi – spiega l’avvocato Paolo Biancofiore, difensore dei funzionari di Polizia assieme al collega Michele Mariella – per cui anche in quel caso, la vicenda si chiuse senza esisti». Ma la donna ha avanzato una nuova “denuncia” alla Prefettura di Pesaro che ha quindi chiesto conto del perché non era stato portato avanti l’ammonimento. Ma gli strascichi non sono finiti qua perché la signora ha citato un ex vicequestore e un funzionario di polizia per abuso di ufficio, falso e persino concussione. Così il caso è finito in tribunale. «Abbiamo difeso i poliziotti da queste accuse – spiega Biancofiore – ed è emerso che erano del tutto infondate tanto che il giudice ha portato avanti la sentenza e ha condannato la donna a 1 anno e 8 mesi per calunnia nei confronti degli agenti. E l’ha condannata anche a una provvisionale di 5 mila euro per risarcire, in attesa del processo civile, i funzionari». Dunque un caso al contrario, ma anche in questo territorio non mancano le donne vittime di violenza. Sono state 91 le donne che nel primo semestre del 2018 hanno chiesto aiuto al Centro antiviolenza “Parla con noi” di Pesaro. Un 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2017, quando gli accessi al Cav erano stati 69. In totale, nel 2017, gli accessi erano stati 119. Per quanto riguarda le giovani tra i 18 e i 25 anni, 2 sono entrate al Cav nel primo semestre del 2017, nello stesso periodo del 2018 sono state nove.
 
Dall’aprile 2009 – anno in cui ha aperto il Cav - al primo semestre 2018, le donne che ne hanno fatto ricorso sono state 970, nella maggior parte provenienti da Pesaro, Fano, Senigallia e Montelabbate. L’età media delle donne che denunciano è 41 anni, la violenza viene subita nel 44% dei casi dal marito, nel 11,1% dei casi dall’ex marito. In totale, contando anche convivente, ex convivente, fidanzato ed ex fidanzato, la donna subisce violenza nell’85% dei casi. Nel 77% si tratta di donne italiane.
 
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