Pesaro, ancora vaccini: il pm chiede l’archiviazione ma il giudice vuole più accertamenti

Vaccini, il pm chiede l’archiviazione ma il giudice vuole più accertamenti
Vaccini, il pm chiede l’archiviazione ma il giudice vuole più accertamenti
di Luigi Benelli
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 04:15

PESARO Inchiesta sui vaccini, il gip non archivia il caso. E lo studio del consulente trova un corrispettivo in due riviste internazionali di biologia. Nei mesi scorsi l’avvocatessa Nicoletta Morante aveva presentato una denuncia rispetto alla composizione dei vaccini Covid 19, per chiarire se fossero stati somministrati farmaci alterati o non conformi. 


La documentazione

La procura di Urbino aveva aperto l’indagine, ma poi ha chiesto l’archiviazione del fascicolo. «Il gip non ha però archiviato – spiega Morante – in questa fase si stanno esaminando le indagini difensive e i documenti che abbiamo prodotto prima e dopo la richiesta di archiviazione.

Contengono referti e indagini relativi alla farmacocinetica. Il medico ricercatore marchigiano Raffaele Ansovini ha partecipato ad alcuni laboratori con un pool di ricercatori e presentato le relazioni. Conclusioni simili a quelle appena uscite sulle riviste scientifiche Nature e Cell Host e Microbe a firma di Fauci». A spiegarne il contenuto è lo stesso Ansovini. 

Le analisi

«Abbiamo analizzato il sangue di un giovane plurivaccinato con un caso clinico complesso. Il test ha evidenziato una ridotta mobilità dei globoli rossi con conseguente loro aggregazione ed aumentata vischiosità del sangue stesso. Ciò è dovuto ad un agente che in esso esercita un’attività biologica. Si parla della Spike: una proteina che ha caratteristiche allosteriche non neutre: ha una carica, in associazione con Ace2, che esercita un’azione biologica sul sangue e su tutte le strutture che il sangue raggiunge. A Pesaro il sangue del soggetto, dopo prelievo venoso, è stato strisciato in un contenitore proteico: una piastra e messo in forno a 37 gradi. Dopo 24 ore ha presentato punti di aggregazione serrati di globuli rossi. Se nel sangue non ci fosse stata l’attività della Spike noi avremmo visto una naturale flocculazione del sangue, mai un’aggregazione». 

La conclusione

Secondo il consulente la conclusione è che «il virus cinese iniziale non c’è più. Al suo posto c’è il virus impiantato dalle vaccinazioni nei mitocondri che ha sì ha fermato le temute polmonite iniziali, ma che di fatto ha iniziato un suo autonomo ciclo evolutivo e con la costante presenza della Spike nel sangue ha aperto l’insorgere di eventi multipatogeni di difficile interpretazione»
 

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