Urbino, turista operata d'urgenza:
il chirurgo corre in città a sue spese

Urbino, turista operata d'urgenza: il chirurgo corre in città a sue spese
di Véronique Angeletti
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Martedì 6 Agosto 2019, 09:47

URBINO - Turista romana in pericolo di vita, alla richiesta d’aiuto del dottor Brancaleoni hanno risposto a titolo gratuito, a loro spese, il professor Materazzi dell’Università di Pisa e il suo collaboratore Ambrosini. Pur in presenza di evidenti difficoltà legate alla cronica carenza di personale, il sistema sanitario nazionale riesce tuttavia a dimostrare di poter fornire prestazioni ottimali. Di quelle che non si lasciano ingessare dai soliti protocolli e paralizzare dall’iter burocratico pur di aiutare il paziente. 

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Una sanità che funziona, retta da figure professionali preparate, che fanno sacrifici ogni giorno e che, casi eccezionali, come quello capitato in questi giorni nel blocco operatorio dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino, aiutano a mettere felicemente sotto i riflettori. Come l’intervento eseguito dal professor Gabriele Materazzi dell’Università di Pisa e dal suo collaboratore Carlo Enrico Ambrosini venerdì scorso nella città ducale. I due chirurgi, a titolo gratuito, sono intervenuti per salvare una donna in vacanza a Frontone, ricoverata d’urgenza dal 18 luglio in rianimazione, vittima di un ingrossamento della tiroide e che, a causa del gozzo, aveva le vie aeree completamente ostruite.
 
Hanno risposto alla richiesta di aiuto del dottor Paolo Brancaleoni, direttore del reparto di anestesia e rianimazione del nosocomio urbinate, sicuro che l’ostruzione causata dal gozzo era così complessa che la donna doveva essere presa in carico da un centro altamente specializzato in chirurgia della tiroide. 
E’ lui che ha bussato all’ospedale universitario di Pisa e si è rivolto al direttore dell’unità operativa di endocrinochirurgia. La struttura opera ogni anno più di 3mila pazienti ed è un riferimento nazionale ed europeo. Ma deve anche tenere conto della gravità del paziente che non può affrontare un così lungo trasferimento ed è consapevole che la donna, probabilmente, per il decorso postoperatorio non avrebbe avuto un posto libero nella terapia intensiva dell’ospedale pisano. Un confronto tra Pisa ed Urbino e scattano tutti i principi del giuramento d’Ippocrate. Quel giuramento che riguarda la dignità del malato, il rispetto della sua vita, la diligenza e i doveri nell’esercizio della professione. Insomma scatta il vero senso della professione di medico, le ragioni e gli obblighi dell’essere medico ma anche una generosità e una disponibilità che fanno la differenza. Il professor Materazzi e il dottor Ambrosini decidono di operare la donna e, per non spostarla, di farlo al Santa Maria della Misericordia di Urbino. Vengono con la loro auto, lo fanno a titolo gratuito, assumendosi anche l’onere e i rischi professionali di operare una paziente dove non avevano competenza territoriale, in un ospedale addirittura di una diversa regione, «dimostrando – sottolinea la direzione dell’Area Vasta 1 - doti di grande professionalità e soprattutto di umanità, assolutamente non comuni».

Intervento riuscito
La notizia è stata svelata solo ieri. L’intervento è perfettamente riuscito, il decorso postoperatorio è normale ma essendo stato un intervento particolarmente complesso, la paziente rimane ancora ricoverata in rianimazione. Un’esperienza questa, che dimostra come anche i piccoli ospedali possano far fronte alle emergenze ed ospitare interventi di alta professionalità. 

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