Spilla soldi spacciandosi per agente segreto e figlia di un magistrato: truffatrice alla sbarra

Urbino, spilla soldi spacciandosi per agente segreto e figlia di un magistrato: truffatrice alla sbarra
Urbino, spilla soldi spacciandosi per agente segreto e figlia di un magistrato: truffatrice alla sbarra
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Dicembre 2019, 09:59

URBINO - L’imputata è Edda Di Pietro, 53 anni, abruzzese residente a San Marino. Per alcuni docente di cattedra all’università, per altri agente segreto, ex moglie dell’imprenditore Diego Della Valle o la figlia del giudice Antonio Di Pietro. La donna - come ricostruisce il Ducato - è accusata di reato continuato e truffa perché, nei racconti delle persone che ieri hanno testimoniato in aula, ha cercato di raggirarli interpretando diversi volti, fantasiosi e tutti fittizi. Di Pietro è già stata condannata per truffa nel 2016 a 7 mesi di carcere e 500 euro di multa, con pena sospesa, perché aveva finto di essere un magistrato, convincendo le vittime di poter essere loro utile in alcune cause in tribunale a Rimini ovviamente in cambio di denaro.

LEGGI ANCHE:
Scambi di favori tra Asur e l'azienda di servizi sanitari: 3 assolti e 4 rinviati a giudizio

Macerata, dietro l'accoltellamento la truffa della macchina "magica" che moltiplica i soldi


A testimoniare, in aula a Urbino, padre e figlio, contattati dall’imputata nel settembre 2014 che si presentò loro, a Fratte di Sassofeltrio, come una donna facoltosa e “docente di cattedra” all’università di Urbino, nonché nipote del magistrato Antonio Di Pietro ed ex moglie del noto imprenditore Diego Della Valle. «Mi ospitava dalla sua amica Judith Szabo per delle sedute di psicologia a pagamento, quando in verità era la sua parrucchiera - ha raccontato un testimone - E mi promise un contratto di lavoro a Rtv San Marino e possibili interviste esclusive a Della Valle». Promesse vane. «Chiese a mio padre 5.000 euro - ha raccontato il testimone - che lui pagò in contanti, prima di darle altri 20.000 euro con bonifico bancario. Perché la Di Pietro aveva bisogno di soldi... Poi, abbiamo provato a chiederle il denaro indietro ma iniziò a minacciarci continuamente dicendoci che non avrebbe potuto restituire i soldi prima di marzo 2015».

© RIPRODUZIONE RISERVATA