Urbino, soldi e ricariche per il sesso
con le due minorenni: otto indagati

Urbino, soldi e ricariche per il sesso con le due minorenni: otto indagati
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Sabato 12 Novembre 2016, 11:18
URBINO - Sesso in cambio di regali e ricariche telefoniche. Sarebbero bastati pochi euro per passare un’ora in compagnia di due sorelle romene di 14 e 16 anni, finite – per l’accusa – in un torbido giro di prostituzione andato in scena nell’estate 2015 in un paesino del Montefeltro. Entrambe avrebbero attirato le attenzioni morbose di due ultrasettantenni, i quali non si sarebbero tirati indietro dall’avere rapporti sessuali con le minori. Dopo più di un anno di accertamenti, interrogatori e incidenti probatori, la procura d’Ancona, che per questo genere di reati procede per competenza, ha chiuso le indagini preliminari. La notifica è stata fatta recapitare ai legali degli otto indagati che presto, se dovessero esserci i presupposti, potrebbero finire sul banco degli imputati con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione minorile.

Oltre ai due pensionati, di 70 e 75 anni, sotto la lente degli investigatori sono finite altre sei persone. Tra queste, ci sono i genitori delle due ragazzine che, secondo il pm Ruggiero Dicuonzo, non avrebbero impedito in alcun modo alle figlie di vendere il loro corpo in cambio di denaro. Anzi, a tutti e due è contestato anche il reato di maltrattamenti in famiglia, perché avrebbero vessato fisicamente e psicologicamente le ragazzine, costringendole a vivere in un piccolo appartamento dalle condizioni igieniche precarie. Tra l’altro, secondo l’accusa, non avrebbero minimamente provveduto alla loro istruzione scolastica, lasciandole alle sbando.

Gli altri quattro inquisiti sono uomini che avrebbero tentato di avvicinarsi alle minori senza però riuscire ad avere con loro un rapporto intimo. Ora, con la conclusione delle indagini, gli avvocati delle persone coinvolte nell’inchiesta hanno venti giorni di tempo per chiedere un interrogatorio oppure presentare sul tavolo della procura una memoria difensiva. Poi, starà al magistrato chiedere il processo oppure no. I fatti si sono svolti in un arco di tempo compreso tra agosto e ottobre 2015, mese in cui furono arrestati i due pensionati al termine dell’operazione Lolita condotta dai carabinieri di Macerata Feltria in collaborazione con il Nucleo Operativo di Urbino.

Secondo quanto riscontrato, le due sorelle sarebbero state avviate alla professione da una 20enne bulgara residente che però non avrebbe giocato alcun ruolo nell’inchiesta. Le ragazzine sarebbero state contattate direttamente dai loro clienti. Si mettevano d’accordo per telefono o nella piazza del paesino, con cadenza regolare. Dalle indagini è emerso che ogni prestazione veniva pagata dai 30 ai 50 euro. Ci sarebbero state poi ricariche telefoniche, pacchetti di sigarette e piccoli regali. Da quanto raccontato dalle romene, gli incontri piccanti avvenivano nell’appartamento di uno dei pensionati finiti in manette oppure all’interno delle auto dei clienti. Le indagini erano partite dopo un tentativo di violenza sessuale di un nigeriano nei confronti delle due minori e di una loro amica. La madre di quest’ultima sporse subito denuncia e da lì partì l’iter investigativo. Dopo due mesi, l’arresto del 70enne e del 75enne. 
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