Urbino, proteste per il sigillo d'Ateneo
al generale: disordini e una denuncia

Urbino, proteste per il sigillo d'Ateneo al generale: disordini e una denuncia
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Martedì 21 Novembre 2017, 13:16
URBINO - Una protesta “soffocata” con l’ingresso vietato nell’ateneo. Tramite Facebook, con una serie di video e post, gli studenti della Libera biblioteca De Carlo, raccontano quanto accaduto lo scorso venerdì in occasione del Sigillo d’Ateneo dato al Generale Toschi. Oggi, alle 12, lo rimarcheranno in una conferenza. Intanto, da quanto appreso, un ragazzo del gruppo è stato denunciato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. «Da tempo la nostra università ha intrapreso un percorso ben preciso - scrivono - Tutto è iniziato dall’accordo stipulato tra Crui e Ministero della Difesa. Da quell’accordo sono derivati una serie di incontri, di lezioni, di sigilli d’ateneo e di agevolazioni. Chi realmente riesce a usufruire di tutto questo? Non gli studenti, nemmeno i comuni mortali. Chi ci guadagna è il 28° reggimento Pavia di Pesaro, che è riuscito a creare un master apposito. Venerdì 17, una data emblematica, è stato fatto l’ennesimo evento vetrina, questa volta il sigillo d’ateneo è stato dato al Generale Toschi della Guardia di Finanza, e noi abbiamo deciso di opporci, di dire la nostra in quanto studenti». Ma quando «ci siamo presentati all’ingresso dell’università abbiamo trovato un dispiegamento massiccio: polizia, carabinieri e finanza, non mancava davvero nessuno. Proprio in quanto studenti ci è stato negato l’accesso all’ateneo, dicendoci “sono disposizioni date dall’autorità, se volete potete fare le vostre rimostranze fuori”». Così è partito il volantinaggio di fronte all’ingresso. «Ma appena aperto lo striscione è scattato il tiro alla fune con la Guardia di Finanza - spiegano - che tra l’altro ha bypassato la parola data dal poliziotto due secondi prima».
«La tensione era palpabile: un nostro compagno, con in mano lo striscione, ha dovuto iniziare a correre perché letteralmente inseguito da un finanziere, a sua volta rincorso da uno dei nostri che cercava di capire quali intenzioni avesse l’uomo in divisa - raccontano, a supporto di un video - fatto sta che il finanziere si ferma e rilascia un bel calcio al compagno che lo inseguiva. Alla compagna che filmava tutta la scena è stato strappato dalle mani il telefono e sono stati cancellati tutti i video e le foto fatte durante la mattinata. In un raptus di violenza, del tutto nuova agli ambiti universitari urbinati, un compagno è stato atterrato e poi sbattuto contro il muro, successivamente è stato trascinato per i capelli all’interno dell’ateneo, come se l’ateneo fosse il loro distretto e come se lui fosse stato arrestato».
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