La pattuglia accorre all'incidente: il poliziotto scopre il figlio Alessio morto a 30 anni nel frontale

Tremendo frontale contro un furgone tornando a casa dal lavoro: Alessio muore a 30 anni. (foto dell'incidente concessa da Tele2000)
Tremendo frontale contro un furgone tornando a casa dal lavoro: Alessio muore a 30 anni. (foto dell'incidente concessa da Tele2000)
di Silvia Sinibaldi
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Venerdì 10 Gennaio 2020, 06:41

URBANIA - Uno schianto frontale lungo la statale 745 Metaurense nella zona di San Silvestro tra Fermignano e Urbania. È morto così un giovane di 30 anni, Alessio Ronconi, che era alla guida della sua Mercedes Classe A. Sul posto è arrivata un’auto della stradale con a bordo l’inconsapevole padre del giovane che era di turno e si è trovato davanti al figlio privo di vita. Mentre il collega ha sorretto Gabriele Ronconi sono stati chiamati i carabinieri. Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente, Alessio ha tentato un sorpasso, al termine di un rettilineo invadendo l’opposta corsia di marcia e finendo per schiantarsi frontalmente contro un furgone condotto da un uomo di Sant’Angelo in Vado. 

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Alessio Ronconi, dipendente della Imab Group di Fermignano aveva concluso il suo lavoro e stava tornando a Urbania, in via Mazzini 49 dove risiedeva. È deceduto sul colpo per le gravissime ferite riportate nel violento impatto. Ferito il conducente del Fiat Ducato che ha riportato un trauma cranico ed è stato trasportato all’ospedale di Urbino da un mezzo del 118.
 
Nell’incidente coinvolto un terzo mezzo, un Fiat Fiorino Pick up, che è stato tamponato: l’uomo al volante ha riportato lievi ferite ed è stato trasportato al pronto soccorso per accertamenti. Erano circa le 17.20 quando all’altezza del ristorante La Taverna è avvenuto lo schianto. Sul posto i carabinieri di Fermignano e Urbino e i vigili del fuoco che hanno estratto il corpo del trentenne dalle lamiere. Il medico arrivato sul posto non ha potuto che constatarne il decesso. Nel frattempo la statale Metaurense è stata chiusa al traffico e i mezzi sono stati deviati sulla strada dei Fangacci in direzione di Acqualagna. Solo intorno alle 19 è arrivato il nullaosta del magistrato di turno che ha permesso di trasportare la salma di Alessio all’obitorio dell’ospedale di Urbino. Alessio lascia, il padre Gabriele, la mamma Luigina Saltarelli, il fratello più piccolo Alessandro e la sua fidanzata. 

«Il dramma diventa immane – ha detto il sindaco Marco Ciccolini - quando un giovane muore in circostanze drammatiche come questa. Alessio non lo conoscevo di persona ma i genitori sì. Non ho parole. Sto rientrando da Roma e ho appreso dell’ennesima disgrazia che ha colpito la mia gente. Ho la sconforto addosso e mi sento di fare un abbraccio sentito e di cuore a quanti gli volevano bene».

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