Eccezionale scoperta nel tumulo: il principe guerriero riemerge dal sonno lungo 2.600 anni

Eccezionale scoperta nel tumulo: il principe guerriero riemerge dal sono lungo 2.600 anni
Eccezionale scoperta nel tumulo: il principe guerriero riemerge dal sono lungo 2.600 anni
di Véronique Angeletti
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Sabato 17 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 08:52

URBANIA - Ancora non si sa chi sia ma il Principe Guerriero scoperto in località Cantinaccia di Urbania, a due passi dal Barco Ducale, direzione Sant’Angelo in Vado, ma la sua presenza sta già facendo riscrivere alcune determinanti pagine della storia dei popoli che in era precristiana abitarono l’Italia Centrale. E’ riemerso da un lunghissimo sonno sotto uno strato di terra: la sua datazione dovrebbe risalire all’incirca a 2600 anni fa, forse 2700 e dal suo monumentale tumulo sepolcrale, di un diametro di 50 metri, il più grande delle Marche, si intuisce che fosse una personalità di alto lignaggio sociale: un uomo ricco, potente, rispettato dalla comunità che gli ha tributato un addio importante.

Il tumulo è stato più volte ingrandito e, poco distante, è stata trovata un’altra tomba che risale al 450 a.C. La sua sepoltura, purtroppo, è stata in parte distrutta dall’aratro che, nei primi del Novecento, ha lavorato la terra in profondità per piantare una vigna. Il suo scheletro è stato ritrovato in parte frantumato dal letto di pietra sul quale era stato adagiato.

Scheletro frantumato

Ciò nonostante, i danni non offuscano la rilevanza del suo corredo funerario. Trovate armi, frammenti di oggetti in bronzo, in ceramica, addirittura in avorio ed esotici come un uovo di struzzo, il che prova come, quella che viveva nella zona di Urbania ancor prima che Roma diventasse una potenza, non fosse una comunità isolata ma invece intrattenesse rapporti commerciali con altri popoli anche lontani. Tuttavia, a detta degli archeologici, l’aspetto più stupefacente è che, per traghettarlo nell’aldilà, il Principe Guerriero è stato sepolto con il suo carro e, nei dintorni, non si esclude la presenza di una necropoli. «Definiamo principesco il tumulo – spiega l’archeologo Diego Voltolini, il funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche - per la grandezza del monumento sepolcrale. Al suo massimo splendore ha raggiunto un diametro di almeno 50 metri e doveva essere un punto di riferimento per l’intera vallata.

Ragione per cui parliamo di Valle del Principe. Il sito è stato individuato grazie all’attività di monitoraggio che conduciamo con i carabinieri della tutela del patrimonio di Ancona. Sorvolando nel 2019 la zona per un normale controllo con l’elicottero, avevamo individuato un’anomalia del terreno che presentava colori diversi che indicavano la presenza di qualcosa molto grande, di forma circolare, nel sottosuolo di un terreno privato (di proprietà di Stefano Leoni, ndr). Abbiamo impostato un progetto con indagini non invasive e avviato lo scavo. Solo dopo lo studio dei reperti, per il momento sottoposti a catalogazione e restauri al Palazzo ducale di Urbania – conclude – sarà possibile capire se si tratta di Piceni o di altre popolazioni italiche che popolavano il Centro Italia durante l’età del ferro». Finora è stato trovato un gruppo di armi che fanno pensare che non sia un principe piceno. «Di solito – precisa l’archeologo Voltolini - sono seppelliti con tre lance, mentre qui siamo in presenza di una dozzina e il fatto stesso che perfino il materiale danneggiato sia già molto ricco ci lascia sperare che continuando a scavare si possano trovare altri reperti preziosi ed interessanti. Venti anni fa – conclude - ci fu il grande rinvenimento delle necropoli di Matelica che hanno aperto un bellissimo nuovo capitolo nella storia dei Piceni nelle Marche. Adesso, con il sito di Urbania, si aggiunge un tassello sugli incontri e gli scontri tra le popolazioni italiche in una zona, le Marche settentrionali, finora ritenute senza importanza». 

Tombaroli e controlli

Finché non è stato messo al riparo dai tombaroli, il sito è rimasto segreto. Oggi, la zona è monitorata con telecamere e oggetto di una sorveglianza speciale da parte delle forze dell’ordine. Previa prenotazione presso il sito Visiturbania.com, il sito è visitabile alle 9.30 e alle 17. Fino al 31 luglio è possibile vedere al lavoro gli studenti della Laurea Magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali campus di Ravenna dell’Università di Bologna e incontrare gli archeologi. 

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