Comunicazione Aset, verifiche anche sulla gara d'appalto. Invitate aziende con altri servizi

La sede amministrativa di Aset
La sede amministrativa di Aset
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 09:25

FANO - Avrebbe dovuto essere una revisione strategica per valorizzare le attività aziendali, nelle interazioni interne e nel rapporto con la comunità locale, invece sta diventando una spina nel fianco. La riorganizzazione della comunicazione da parte di Aset è oggetto di un’ulteriore verifica politico amministrativa sulla gara per l’affidamento esterno dei servizi, dopo l’interrogazione di Fdi sull’assunzione anomala di un addetto alla comunicazione incaricato anche di rendicontare i progetti finanziati.

I controlli attivati
Quell’istanza ha provocato l’accertamento del comitato di controllo sulle criticità rilevabili dall’avviso di selezione (specialmente l’esperienza lavorativa richiesta nelle due mansioni, disomogenee tra loro e non accomunate da un medesimo corso di studi, e l’ammissione anche della laurea in scienze delle professioni sanitarie estranea a entrambe le professionalità ricercate) e la convocazione per lunedì prossimo, alle 18, da parte del presidente leghista della commissione consiliare di garanzia e controllo.

Sulla scia di questa verifica il comitato di controllo - che è un organo tecnico formato da dirigenti comunali - ha già chiesto ad Aset tutta la documentazione della licitazione privata svolta per i servizi della comunicazione assegnati a marzo a PluraleCom srl di Terre Roveresche al prezzo di 122.760 euro per tre anni. 

Verifica sulla duplicazione di funzioni
Secondo quanto emerso, si tratta di verificare l’eventuale duplicazione di funzioni in relazione all’addetto alla comunicazione, che Aset vorrebbe assumere a tempo indeterminato senza peraltro richiedere la qualifica di giornalista, come invece ha fatto correttamente per le funzioni di ufficio stampa appaltate all’esterno. A tal proposito, il presidente di Aset Reginelli ha dichiarato al Sigim, il sindacato dei giornalisti delle Marche promotore di una richiesta di chiarimento, che si ricerca una figura amministrativa a cui affidare il raccordo tra agenzia e presidenza. 

Partecipano solo due aziende
Un controllo sulla gara ora lo promuove anche la consigliera comunale di Fdi, Lucia Tarsi, già firmataria dell’interrogazione, che chiede all’azienda i verbali della commissione relativi alle valutazioni dell’offerta tecnica e dell’offerta economica dei concorrenti e i contratti e le fatture dell’agenzia precedentemente incaricata. Al riguardo emerge subito una stranezza. Alla gara sono state invitate 5 aziende ma 2 si occupano di altro e perciò non hanno partecipato: Publi in snc di Fano realizza insegne luminose e Record data srl di Fano è specializzata in gestione informatica dei documenti sanitari e di sviluppo di software. Non ha partecipato neanche Menabò Group srl, che è sì un’agenzia di comunicazione ma ha sede a Forlì ed è attiva sul mercato internazionale. Per cui la gara si è svolta solo tra PluraleCom, che ha offerto un ribasso d’asta del 7%, e Comunica srl di Fano. Invece, alla precedente gara, svolta alla fine del 2016 e vinta da Studioelica di Fano, erano state invitate 7 aziende della comunicazione (una in particolare pubblicitaria) tutte del territorio.

Contratto raddoppiato
La base dell’ultima gara - 44mila euro all’anno - corrisponde a più del doppio del contratto precedente, rinnovato un paio di volte alla scadenza con Studioelica per la cifra aggiornata di 18mila euro all’anno. La direzione di Aset ha riferito che si è voluto dare unità e coerenza, con un unico appalto, a una serie di incarichi e consulenze precedentemente attivata. Infatti, si arriva alla cifra di 44.700 euro considerando anche 7.200 euro annui spesi, sempre con Studioelica, per la stampa della rivista aziendale, 1.500 euro corrisposti a un giornalista per la redazione dei testi della rivista e 18mila pagati a un altro giornalista per l’ufficio stampa e la cura del web.

La garanzia della deontologia
Ma a parte le ulteriori spese attuali (6.400 per la stampa e 1.400 per la distribuzione della nuova rivista) emerge una vistosa compressione del ruolo giornalistico, a parità di funzioni, posto che il capitolato prevede solamente 8mila euro per l’ufficio stampa e la rivista affidati a un giornalista. E questa è una professionalità sensibile per un’azienda a capitale pubblico perché ha una deontologia che la vincola ai fatti affinché la comunicazione sia fatta di notizie vere e non di slogan e propaganda.

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