Terremoto, nuove verifiche: tempi lunghi per gli sfollati

Terremoto, nuove verifiche: tempi lunghi per gli sfollati
di Letizia Francesconi
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Lunedì 21 Novembre 2022, 09:36

PESARO - E’ stata un’altra alba di paura quella di ieri per i pesaresi vegliati di soprassalto dal terremoto. Le scosse non danno tregua e lo hanno dimostrato con una mattinata di intenso sciame sismico dopo il primo forte movimento tellurico di 4.3 (21 km a Est di Fano con epicentro a 10 km di profondità) registrato al largo dei lidi del Pesarese, seguito da un altro di 3.2 sempre nella stessa zona.

Alla fine si sono contate in tutto 18 scosse superiori a 2.0 tra le quali due di magnitudo 2.8, alle 6.52 e alle 10.41, e una di 3.3 alle 10,59. Il risveglio domenicale è stato così all’insegna dello spavento e dell’apprensione, con l’incubo che ritorna e con cui si è costretti a convivere nella sua imprevedibilità. 

Risveglio di soprassalto

Ci sono state anche diverse segnalazioni ai vigili del fuoco da parte di privati che evidenziavano crepe nelle abitazioni, le verifiche verranno messe in coda dopo aver concluso i sopralluoghi ancora in itinere. Le chiamate hanno interessato solo immobili privati, la gran parte in centro storico ma anche in zona Ledimar. Tutte, per la verifica di fessurazioni peggiorate. Tra l’altro la combo tra il terremoto e la pioggia copiosa della notte ha fatto cadere due alberi: uno a Montegranaro e un altro lungo Strada dei Colli. Previsto per oggi invece il sopralluogo tecnico per l’intervento sul condominio di via Del Maino, fatto evacuare giovedì scorso dai vigili del fuoco. Tempi che si preannunciano piuttosto lunghi per il rientro delle 20 famiglie sfollate. 

Sfollati, tempi lunghi

«Oggi è previsto un sopralluogo dell’impresa incaricata all’ispezione definitiva – commenta Giovanna Coli, una delle residenti che ha lasciato l’immobile. Regna l’assoluta incertezza e sappiamo solo che i danni subiti sono piuttosto seri. L’impresa che dovrà occuparsi del ripristino e messa in sicurezza, ci darà i tempi necessari al rifacimento delle travi portanti che sono state lesionate o cedute, aspettiamo anche l’ingegnere incaricato dal Comune, che è importante visioni lo stato del fabbricato». 

Piccoli cantieri

E poi c’è il capitolo scuole che resta in fibrillazione. Proprio sabato mattina poco dopo la “scossetta” di magnitudo 3 delle 9.46, gli studenti dell’istituto Mengaroni lato Perticari e del classico Mamiani di via Gramsci, erano tutti fuori fatti uscire in via precauzionale, viste alcune lesioni già segnalate dalla Provincia nella conta dei danni di una settimana fa. Gli edifici sono comunque tutti agibili, ma le verifiche proseguono. «È tutta la settimana che stiamo verificando qua e là – riferisce Chiara Fiorucci, vicepreside dell’Agrario Cecchi di Villa Caprile – sono in corso dei piccoli cantieri di lavori interni ed esterni al complesso della Villa per ristuccare intonaci sgretolati e per puntellare alcune porzioni giudicate più fragili, continueremo anche nella settimana entrante. Fra l’altro tengo a tranquillizzare ragazzi e famiglie, sono già previsti dei lavori di sistemazione di crepe vecchie di anni, e distacchi di intonaci in parete, nulla di strutturale ma il monitoraggio è costante».

Braccio di ferro politico

E poi c’è la parte della polemica, di natura politica, verso la Regione che ancora non ha chiesto lo stato d’emergenza. Questa mattina il gruppo consiliare Pd ha annunciato una conferenza stampa ad Ancona sul tema. «Di nuovo una nuova forte scossa - postava ieri il sindaco Matteo Ricci - e la cittadinanza tutta continua ad essere spaventata e in apprensione per lo stato degli edifici pubblici o delle proprie abitazioni. Nel frattempo già dalle prime ore del mattino sono stati avviati altri controlli sul patrimonio comunale pubblico e privato. In questo clima di incertezza e con queste scosse, dopo le conseguenze dei giorni scorsi relative a cedimenti, dissesti e famiglie evacuate e non ancora rientrate, è ora che la Regione Marche si adoperi per richiedere lo Stato di emergenza. Non ci sono più le condizioni per aspettare». A Ricci è seguito a ruota il consigliere regionale Andrea Biancani: «Un silenzio assodante. Sembra impossibile ma nella nostra provincia ci sono due assessori regionali in carica: Francesco Baldelli e Stefano Aguzzi. L’altro Mirco Carloni si è dimesso poche settimane fa, ed oggi è parlamentare insieme ad Antonio Baldelli. Ma ad oggi non li ho mai sentiti intervenire né fare sopralluoghi per verificare i danni al patrimonio pubblico e privato».

E poi c’è Carriera

Infine da registrare il ristoratore Umberto Carriera in polemica con Ricci e il Pd: «Una vergogna chiedere lo stato di emergenza per un territorio dove le scosse per fortuna non hanno portati alcun danno a famiglie e attività, rispetto a quanto accaduto 6 anni fa nel sud delle Marche».