Termosifoni spenti dalle 17 in Provincia a Pesaro: chiuso un piano e niente stufette

Termosifoni spenti dalle ore 17 a Pesaro: chiuso un piano e niente stufette (nella foto Giuseppe Paolini)
Termosifoni spenti dalle ore 17 a Pesaro: chiuso un piano e niente stufette (nella foto Giuseppe Paolini)
di Milena Bonaparte
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 04:45

PESARO- L’austerity in Provincia colpisce anche uffici e servizi dei due palazzi di viale Gramsci, quello principale e la sede attigua dei settori lavori pubblici e urbanistica. Il taglio dei consumi, le economie e l’eliminazione degli sprechi, per fare fronte alle bollette esorbitanti reali e annunciate per autunno-inverno della luce e del riscaldamento e, di contro, la vistosa diminuzione delle entrate legate al gettito dei tributi sono due fattori che hanno mandato in tilt il bilancio, con il rischio di lasciare al freddo tutte le venti scuole superiori del territorio gestite dall’ente. Con i presidi, che sembrano concordi nel non poter ricorrere né alla settimana corta né alla didattica a distanza per ragioni tecniche e organizzative, è annunciato un summit per la prossima settimana durante il quale decidere insieme i tagli da realizzare.

La sforbiciata

Intanto le forbici del risparmio energetico colpiscono anche gli uffici dell’amministrazione provinciale. «I soldi non ci sono più - scandisce il diktat per i dipendenti il presidente Giuseppe Paolini -, dobbiamo fare economie anche nella nostra sede, per dare il buon esempio alle scuole e ai sindaci, ai quali chiedo senso di responsabilità.

Si è deciso di chiudere tutto il quarto piano del palazzo di viale Gramsci, saranno vietate le stufette nascoste sotto le scrivanie, alle 17 i riscaldamenti si spengono e a quell’ora si dovrebbe sospendere ogni attività, nessuna riunione nel tardo pomeriggio e alla sera, e le associazioni che solitamente ospitiamo dovranno contribuire alle bollette della luce e del riscaldamento. Invito tutti a mettersi due maglioni, non è più tempo di lavorare in maniche corte».

La speranza

Freddo e carestia, insomma, «a meno che non siano confermati gli spiragli annunciati per ottobre di una possibile diminuzione del prezzo del gas - sottolinea Paolini - e ci auguriamo arrivino risorse dallo Stato e dalla Regione. Anche questa mattina sono a Roma per un incontro promosso dall’Upi», l’Unione delle Province di cui è presidente per la regione Marche. Nel frattempo è confermato l’input di spegnere tutto alle ore 17 anche negli istituti superiori.

Le proposte

«La chiusura il sabato? La Dad? - risponde Giuseppe Paolini -, taccio su questioni non mie, rispetto in pieno l’autonomia scolastica, i presidi si mettano d’accordo e trovino una soluzione condivisa da sottoporci. Per la prossima settimana conto di riunire i dirigenti e ribadirò che le risorse non bastano più e bisogna fare economie. Questa è la dura realtà alla quale le scuole devono adeguarsi. Vorrei responsabilizzare tutti, i tempi sono cambiati e si devono fare rinunce».

Un invito, quello del presidente di viale Gramsci, a fare nascere un fronte unico tra i diversi istituti, «capisco l’autonomia scolastica, ma su alcuni punti non si transige, come i tagli alle attività pomeridiane, ai corsi serali e alle riunioni con i genitori che possono svolgersi online - chiarisce Paolini -. Mi capita spesso di passare davanti ad alcune scuole e vedo le luci accese anche alle 21, adesso bisogna capire che tutto questo non è più possibile, i tempi purtroppo sono cambiati».

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