Un campione senza limiti: Andrea Lanfri (senza gambe e sette dita) scala le montagne più alte del mondo

Colpito nel 2015 da una meningite devastante oggi racconta la sua storia nel libro "Toccare il cielo con tre dita". Un incontro a Tavullia

Un campione senza limiti: Andrea Lanfri (senza gambe e sette dita) scala le montagne più alte del mondo
Un campione senza limiti: Andrea Lanfri (senza gambe e sette dita) scala le montagne più alte del mondo
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 26 Marzo 2023, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 19:49

TAVULLIA - Questa è la storia di un supereroe, di quelli veri senza mantello nè tuta acetata. È un supereroe che vive sulla terra dal 1986, quando il 26 novembre nasce a Lucca, Toscana. Il suo nome è Andrea Lanfri, e per chi ancora non lo conosce c'è un libro che racconta la sua straordinaria storia: il libro si intitola “Toccare il cielo con tre dita”, che sono poi le sole che gli sono rimaste dopo che una  meningite con sepsi meningococcica - contratta nel 2015 - gli fa perdere entrambe le gambe, sette dita delle mani e gran parte della mobilità di quest'ultime. 

“Toccare il cielo con tre dita”, Andrea Lanfri racconta la sua straordinaria storia

Ma Andrea non si arrende ed è proprio da qui in poi che inizia a scrivere il capitolo più importante della sua vita. Nel 2016 inizia a correre con un paio di protesi in fibra di carbonio, acquistate grazie ad una raccolta fond e diventa il primo atleta uomo italiano della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori sotto i 12 secondi nei 100 metri piani.

Vola in pista e fino al 2018 conquista 18 medaglie d'oro. 

Campione paralimpico e alpinista, è entrato nel Guinness dei primati

Poi nel 2020  si dedica alla salita delle vette più alte dei continenti e diventa il primo uomo con pluriamputazioni a raggiungere la vetta del monte Everest: entra anche nel Guinness dei primati correndo con le lame a quota 5 164 metri il miglio più veloce, 9 minuti e 48 secondi. 

Nei giorni scorsi Andrea Lanfri ha raccontato le sue mirabolanti avventure come alpinista ed esploratore al Centro giovani “Base Tavullia” e una platea gremita lo ha ascoltato e applaudito e ammirato. Ha raccontato la sua vita prima e dopo la meningite, ha esortato a non arrendersi mai, a superare i nostri limiti. Ad andare oltre, con la forza di volontà.

Una straordinaria serata, con uno straordinario supereroe.

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