Alcuni studenti del Sum, il collettivo di sinistra dello stesso liceo, sono usciti per allontanarli. Alle reciproche offese, si è passati alle mani. I sei di Azione studentesca dovranno rispondere di violenza privata. E ora passiamo a Pesaro. Ieri mattina due agenti della Digos si sono presentati al liceo Mamiani, nella sede di viale XI Febbraio, solo per verificare che lo striscione, legittimo, fosse stato apposto dagli studenti della scuola e non da gruppi esterni. In un primo momento la cosa ha generato polemiche perché il docente e consigliere comunale del Pd Michele Gambini aveva commentato in un post su Facebook. «Non conosco le ragioni che possano aver portato la Digos a questo intervento ma in mancanza di un più completo chiarimento esso ha inevitabilmente un sapore intimidatorio Un intervento del questore potrebbe facilmente rassicurarci ed eliminare qualsiasi dubbio a riguardo».
Tutto riaggiustato nel giro di un’ora, dopo la chiamata del questore Raffaele Clemente.
La telefonata del questore
«Ho ricevuto una telefonata del questore che si è premurato di chiarire che lo scopo dell’intervento a scuola era di capire se lo striscione fosse degli studenti o di soggetti esterni per sincerarsi che non ci fosse qualcuno che coinvolgesse la scuola indebitamente. Il questore ha voluto anche ribadire che la Costituzione è in tutte le sue parti, compresa la sua essenza antifascista, la cornice dell’azione delle forze di pubblica sicurezza. Lo ringrazio per la sollecitudine con cui si è mosso, mi sembra un contributo importante per mantenere un clima sereno». Gambini aggiunge: «Si è generato un equivoco. Il motivo del controllo era un atto dovuto, solo per capire chi avesse esposto lo striscione, soprattutto per il fatto che la scuola non fosse strumentalizzata per interventi esterni. Chiarito che i ragazzi, in accordo con la dirigenza, hanno appeso lo striscione, tutto si è chiuso immediatamente».
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